Il numero 10 della Juventus stasera sarà in campo dal primo minuto e, visti i tempi, è già una notizia. Il numero 14 della Roma anche: pure per lui, però, non sono momenti allegrissimi. Giocheranno entrambi in Coppa Italia, Paulo Dybala e Patrick Schick: sabato sera, nello scontro diretto tra Juventus e Roma, chissà. Quasi certamente sì il bianconero, soprattutto tenendo conto che Mandzukic difficilmente recupererà (parole di Allegri) dopo i tredici punti di sutura che gli sono stati applicati a un polpaccio: più incerto rimarrà invece l'impiego del ceco, vuoi perché magari Di Francesco vorrà cautelarsi un minimo in uno stadio dove la Roma ha sempre perso e vuoi perché la sua convivenza con Dzeko non è ancora decollata appieno.
Nel frattempo, conta l'oggi: Roma-Torino nel pomeriggio, Juventus-Genoa la sera. Per entrambe le formazioni, l'obbligo della vittoria. O, quanto meno, la necessità di andare avanti per non rovinarsi l'approccio al big match di sabato. Sulla carta, l'impegno è più facile per i campioni d'Italia: mai dare nulla per scontato, però. Con Dybala che andrà a caccia del se stesso perduto: l'argentino rimane tuttora il miglior cannoniere stagionale della Signora (14 gol), ma è reduce da due panchine di fila per scelta tecnica (mai successo prima) e strada facendo si è beccato i rimproveri mascherati da stimoli' - di Allegri, Marotta e Nedved. L'inizio di stagione folgorante è finito nel dimenticatoio da un pezzo, non segna in campionato dal 19 novembre e in Champions da aprile, si è lasciato e ripreso con la sua fidanzata, ha mollato il suo procuratore storico affidandosi al fratello maggiore Mariano ma adesso pare che potrebbe farlo affiancare da qualcun altro (non Raiola): il pallone a tratti è parso quasi infastidirlo, l'atteggiamento non è stato dei migliori e, al netto di un contratto firmato fino al 2022, pare che il suo entourage lo abbia offerto un po' a tutte le big d'Europa. Marotta ovviamente non ha gradito, Allegri ha preso atto e si è rivolto altrove, incassando anche l'appoggio di Fabio Capello: «Ha ragione, io facevo lo stesso con Savicevic». Comunque stasera la Joya è chiamato a ripartire e a non fermarsi più, perché la stagione lo richiede e perché magari per giustificare future pretese sotto la Mole o altrove una lucidata a certe giocate e a certi numeri bisogna pur darla. «Paulo è un giocatore intelligente, ha lavorato bene anche domenica. Ci aspetta una partita da vincere, che a lui serve anche per sbloccarsi e per ritornare al gol». Comunque non l'unico obiettivo da perseguire, perché «lui è un giocatore da 15/20 reti a campionato, a inizio stagione è andato oltre la media: deve fare assist e segnare, altrimenti si snatura».
E poi c'è Schick. Che di Dybala avrebbe anche potuto essere compagno di squadra, se in estate non fosse andato in scena un polpettone' tipo Beautiful. Sedotto e abbandonato dalla Juventus, l'ex doriano è infine approdato in giallorosso dove però ha trascorso più tempo in infermeria per acciacchi vari che non sul campo, dove deve ancora festeggiare il primo gol avendovi trascorso finora soltanto 221' di campionato senza avere ancora esordito in Champions.
Preso atto delle lodi di Di Francesco e di quelle di chiunque capisca un minimo di calcio, anche lui però deve adesso lanciare segnali concreti: oggi farà coppia con El Shaarawy e giocherà da centravanti vero, con Dzeko che per una volta rimarrà a guardare. Poi, sabato, chissà.
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