Toh, il Milan è vivo, è tornato in gioco per l'Europa e Gattuso è un allenatore vero, non solo un instillatore di grinta e determinazione ma un tecnico capace di dare gioco e identità alla sua squadra. Merito dei risultati con tre vittorie di fila in campionato che hanno rilanciato i rossoneri nella corsa all'Europa League e fatto fare il pieno di elogi a Gattuso, che da tanti era stato accolto solo come un traghettatore sinonimo di cattiveria agonistica. E invece tutto è cambiato ma Rino è uomo di campo, ne ha viste tante da giocatore, sa come funziona il giochino e vuole evitare il clima da melassa intorno al suo Milan.
Respinge i complimenti e bada alla sostanza Gattuso. «Stiamo lavorando bene e il merito è dei ragazzi. Conosco il mio valore e so quali sono le mie idee: resto coi piedi per terra e cerco di sbagliare il meno possibile. Leggo poco, preferisco così, anche perché sento parlare di rimonte e corsa Champions: no, oggi noi non siamo ancora nemmeno in Europa League». E allora Gattuso usa una metafora tra il cinema e i cartoni animati, volendo un Milan a sua immagine e somiglianza. «Non dimentichiamoci come eravamo due mesi fa. Non siamo Brad Pitt, io voglio dei Calimero con le occhiaie, tutti brutti e con la barba come me». Chiaro, come di più sarebbe difficile. Testa bassa e lavorare, cercando di proseguire sulla strada intrapresa e di limare gli errori che ancora sui presentano. «Fisicamente stiamo molto meglio, anche se devo ancora risolvere il problema della tenuta non completa per tutta la gara. Credo sia una questione mentale, dobbiamo abituarci a dare il massimo giocando ogni tre giorni», spiega ancora l'allenatore rossonero.
Di fronte Gattuso si troverà un amico, quel Massimo Oddo compagno nel Milan e in nazionale, anche nell'avventura conclusa con la coppa del Mondo. «Abbiamo condiviso tantissimo, è una persona intelligente e divertente. Ha detto che non rispondo più ma non è vero, parliamo sempre. Ha preso qualche cinquina in faccia da me perché scherzava sempre... Diciamo che vivevamo il pre partita in maniera diversa». Già, così diversi ma così simili nell'ottimo lavoro fatto da quando sono subentrati. Entrambi ora puntano il settimo, o magari il sesto posto, utili per una qualificazione europea. «Ringhio» non vuole sentire parlare di Europa ma vuole continuare e migliorare la sua striscia positiva. Per farlo pensa a qualche modifica di formazione, magari lanciando in avanti dal primo minuto Andre Silva, fin qui oggetto quasi misterioso in campionato, o quel Cutrone che quando gioca riesce sempre a lasciare il segno.
«Silva titolare potrebbe succedere, Cutrone è pronto per fare tutto, è un tarantolato, non deve perdere questo entusiasmo perché lo trasmette alla squadra ed è importantissimo per noi». Probabile che sia il portoghese a partire dall'inizio con Kalinic e Cutrone pronti in caso di bisogno. Chi gioca a Gattuso interessa poco. Quel che conta è non perdersi negli elogi e continuare così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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