Nella patinata e illuminata e un po' pacchiana Montecarlo del Golfo Persico è più o meno successo questo. Babbo Natale arrivato d'anticipo sabato aveva messo sotto l'albero un bel regalo per Alonso e la Ferrari. Ovvero Vettel retrocesso ultimo al via per poca benza nel serbatoio e dunque la possibilità grande e concreta per il Cavallino di galoppare e annullare il divario di 13 punti patito in classifica dal germanico della Red Bull leader del mondiale. Durante la notte, però, Babbo Natale deve essersi intenerito guardando pisolare quel biondo cherubino germanico tanto tanto triste. E allora, ieri, dopo il via, ha fatto trovare sotto l'albero anche un regalino per lui. Ovvero due belle spatasciate di altre monoposto: al giro 9 Rosberg è infatti volato sopra Karthikeyan (entrambi hanno rischiato la pelle); e al giro 39 Perez è impazzito piantando giù un macello assieme a Grosjean e Webber. Di fatto gruppo ricompattato due volte e Gran premio spezzettato in tre mini corse e Vettel graziato. Risultato: complice il ritiro al giro 20 di Hamilton che si era involato, ecco Raikkonen primo, Alonso secondo e Vettel terzo. Da ultimo qual era. Scattato dai box con gomme medie anziché morbide e assetti diversi e cambio nuovo a norma di regolamento e tanta, tanta voglia di far bene. Gara epocale la sua, 21 posizioni guadagnate, roba grossa solo in parte ridimensionata dalle nuove regole, gomme e ali mobili, che in fondo rendono un po' meno epiche le corse ed epici i sorpassi. Ma tant'è. Il ragazzo ha sfatato anche il mito del campione bravo quando scatta davanti a tutti e pasticcione e bizzoso e isterico in mezzo al gruppo.
Perché, in effetti, Babbo Natale regala solo a patto che ci si comporti come si deve. Alonso e la Ferrari hanno scartato il loro dono e fatto tutto ciò che dovevano e potevano. Che però è un tutto che non gli ha permesso, nonostante i giri record del rush finale - 4 di fila - di andare a riprendere Raikkonen, cioè la Lotus, cioè la ex Renault che non è una Ferrari e neppure una Red Bull. D'altra parte la F2012 questo è, soprattutto in qualifica. Per cui «partendo dalla sesta posizione, finire secondo era davvero il massimo che potessi ottenere» dirà Alonso.
Anche Sebastian si è comportato da bravo bimbo: per aprire il suo regalo doveva prima dimostrare di non essere più quell'isterico di un tempo e infatti senza sclerare è prima sopravvissuto agli autoscontri da go kart in fondo al gruppo in cui gli avevano sbriciolato parte dell'ala anteriore zona destra. Poi, in regime di safety car, accodato dietro Ricciardo, ha evitato per un pelo il tamponamento centrando come Mr Bean un birillone segnaletico di polistirolo. Maciullata la zona sinistra dell'ala anteriore. Ha urlacchiato un po' e poi è rientrato ai box per sostituire tutto. È stato lì che ha potuto scartare il meritato regalo. Ovvero autoscontri altrui, ovvero altra safety car e tutti più vicini e la possibilità di usare le gomme soft nel rush finale dell'ultimo mini Gp. Per cui la iella di distruggere l'ala anteriore a inizio gara si è trasformata in fortuna grazie al pit al 13° giro con tutti accodati e a passo lento. «Vettel ha avuto le safety car che gli hanno facilitato la gara» farà giustamente notare Stefano Domenicali. «Devo dire che non si può lamentare per la sorte. Quanto ad Alonso ha recuperato tre punti. Mancano due gare. L'importante è crederci fino in fondo. L'importante è stare li.
Dobbiamo lavorare bene in queste settimane perchè non è ancora finita anche se Vettel ha fatto una buona gara e ha approfittato dei momenti giusti». Colpa di Babbo Natale. Che si è intenerito. Colpa della Ferrari che non è una Red Bull.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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