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Inter alla prima finale Ballano milioni e sogni ed è vietato pareggiare

Un punto significherebbe Europa League che avrebbe ricadute pesanti sulla stagione

Inter alla prima finale Ballano milioni e sogni ed è vietato pareggiare

Protagonista e in vantaggio, ma infine sconfitta a Barcellona come a Dortmund, l'Inter gioca stasera a Praga la prima di 2 finali che - se vinte - le daranno l'accesso agli ottavi di finale di Champions League, cui non arriva dal 2012 (sconfitta col Marsiglia). Non sarà semplice, stasera e più ancora fra 15 giorni col Barcellona. Manco a dirlo, Conte è in emergenza. Niente Sensi e Asamoah, rimasti a Milano, ci sono Gagliardini e Politano, buoni per la panchina, oltre al presidente Zhang, che stavolta al pub preferisce la calda tribuna dell'Eden Arena.

L'assenza di Barella e Sensi, nega all'Inter 2 centrali titolari su 3, brutta storia. In campionato, che è bene ribadirlo è tutta un'altra storia rispetto alla Champions League, l'Inter ha vinto fuori casa 7 volte su 7. Lukaku, 10 gol in Serie A di cui 8 lontano da San Siro, in questa Champions non ha ancora segnato un gol (idem nei gironi dello scorso anno). I numeri dicono che anche Martinez è bomber da trasferta: 2 gol in casa, 7 fuori. Insomma, provarci non costa nulla e sperare non è vietato. «All'andata ci hanno fatto soffrire, ma noi siamo cresciuti: siamo un'altra squadra, siamo più squadra. Sappiamo che è dura, ma dipende solo da noi: vogliamo provarci e vogliamo andare avanti, per continuare a giocare partite come queste, che ti aiutano a crescere», enfatizza Conte.

Che poi c'è da capire cosa in prospettiva convenga di più all'Inter. Fin dall'estate, Conte s'è dato un solo obiettivo possibile per la stagione del debutto in nerazzurro: (provare a) battere la Juventus. Sa bene e l'ha detto più volte di non avere una squadra attrezzata al doppio impegno e il ricordo della prima stagione a Torino, per quanto vecchio di 8 anni, è indelebile: senza l'Europa ebbe il tempo giusto per costruire, rifondare, vincere lo scudetto sul Milan di Ibrahimovic.

L'uovo oggi sono i milioni che arriverebbero dalla qualificazione agli ottavi di finale: 9,5. I 2 successi indispensabili per farlo, sarebbero altri 5,4 milioni (2,7 a vittoria): in totale poco meno di 16 milioni e la certezza di un altro incasso a San Siro (cioè 3/4 milioni a seconda dell'avversario) e siamo intorno alla ventina. Andrebbero a sommarsi ai 19 già in cassaforte (15,2 per la partecipazione ai gironi e 3,6 per la vittoria con Dortmund e il pareggio con lo Slavia, che vale 900 mila euro). Insomma, un uovo di sostanza, non semplice da afferrare, ma che tanto farebbe comodo a un club ricco sì, ma anche obbligato a fare quadrare i conti.

La gallina domani sarebbe invece una primavera senza Coppe, con tutto quel che ne potrebbe conseguire in chiave campionato: il tempo di riposare, preparare le partite, la rosa che all'improvviso diventa più larga. Ecco perché la possibile eliminazione dalla Champions League (e già che si siamo, anche dall'Europa League) non andrebbe vista solo come un fallimento.

Con Barcellona e Dortmund, quello nerazzurro era in ogni caso il girone più impegnativo per le squadre italiane, anche questo vale/varrebbe da giustificazione.

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