
Già scossa dall'esito della volata scudetto, l'Inter non aveva certamente bisogno che si scatenasse questo balletto di voci sul futuro del suo allenatore. Dopo due giorni di riposo, la squadra si ritrova oggi pomeriggio alla Pinetina e prima dell'allenamento risponderà alle domande della stampa internazionale, nell'incontro organizzato sotto la regia dell'Uefa, in vista della finale di sabato. È molto probabile che la prima domanda per Simone Inzaghi riguarderà proprio le indiscrezioni che arrivano dall'Arabia Saudita, dove tutti sono convinti che l'Al-Hilal, la squadra di Milinkovic Savic, Koulibaly e Cancelo, gli abbia già strappato la promessa di andare a Riad per allenarla nelle prossime 2 stagioni, in cambio di 50 milioni netti.
Un sì condizionato solo alla vittoria della Champions League. Vinco e vado, starebbe pensando Inzaghi? Del resto all'Inter c'è l'analogo e prestigioso precedente di Mourinho, via dopo Madrid 2010 (lì in realtà se ne sarebbe andato anche perdendo). E allora è obbligatorio immaginarsi che Marotta una telefonata l'abbia fatta anche al suo amico Allegri, chiedendogli di aspettare a prendere impegni con chiunque. Obbligatorio perché già nel 2021 era Max il preferito di Marotta per sostituire Conte, solo che lì lo anticipò la Juventus.
Vinco e vengo, avrebbe detto Inzaghi all'Al-Hilal, curiosamente campione nazionale nel 2024 e ora destinata a finire seconda, proprio come l'Inter, e con 19 campionati vinti. Il prossimo successo sarebbe quello della seconda stella, se anche in Arabia 10 titoli ne valgono una. Ma il senso resta: chissà se l'hanno detto a Inzaghi, già nella storia dell'Inter anche per la seconda stella?
Convinti loro, convinti tutti? Non esattamente, anche perché nel pacchetto, Inzaghi avrebbe promesso anche di allenarli da subito, fin dall'imminente Mondiale per club, in cui l'Al-Hilal giocherà nel girone del Real Madrid (girone che a guardarlo bene, con il Salisburgo e i messicani del Pachuca, sembra apparecchiato per permettere ai sauditi di fare un po' di strada; si può dire?). E qui siamo oltre i confini del verosimile, ma in ogni caso basterà aspettare. Di certo i sauditi dell'Al-Hilal e l'Arabia tutta hanno una ragione in più per tifare contro il PSG dell'emiro qatariota, non bastasse la rivalità territoriale ed economica. Una coppa, un idolo, un Mondiale, si chiama sportwashing, non scordiamo mai che sotto c'è dell'altro.
Due giorni di scarico totale e oggi la ripresa anche degli allenamenti. Tutti arruolabili per sabato, almeno così sembra. E allora si può dire che il piano sanitario e di recupero dell'Inter ha funzionato: giocarsi la partita più importante con la squadra migliore.
Importante sarebbe, sarà, il recupero di Pavard, l'unico del gruppo che la Champions l'ha già vinta, anche perché prenderebbe il posto di Bisseck, l'anello debole della catena, al di là di quando piace ricordarsi dei suoi gol (e non dei rigori provocati).