Inzaghi processato dalla sua Inter

Per l'allenatore confronto coi dirigenti, ma poi chiama a rapporto la squadra

Inzaghi processato dalla sua Inter

Il tackle di Marotta («squadra e allenatore devono fare di più») ha avuto il pregio di essere diretto, che non sempre è regola nella moderna comunicazione del calcio. Il messaggio di lunedì è arrivato a destinazione in tempo reale e quanto accaduto ieri ad Appiano Gentile ne è stata la prima, diretta conseguenza. Dirigenti faccia a faccia con l'allenatore e poi allenatore a confronto con i giocatori.

Non due veri processi, ma quasi. Domande ovvie, cui bisognerà presto trovare risposte convincenti. Per il momento, giudizi in sospeso: resta tutto legato ai risultati, soprattutto la permanenza di Inzaghi, nella prossima stagione, sulla panchina nerazzurra. Il timore della società è che il tecnico non abbia il completo controllo della squadra, e questo provocherebbe pubbliche sceneggiate come quelle fra Lukaku e Barella piuttosto che fra Onana e Dzeko. E del resto, non si può non ricordare come in estate, lo stesso Calhanoglu in un'intervista a una tv turca, poi precipitosamente corretta, indicò nell'allenatore, sintetizzando, il responsabile dello scudetto perso.

Anche per questo, chissà che Inzaghi non si azzardi a cambiare finalmente qualcosa nel suo calcio, perché l'Inter non può giocare sempre nello stesso modo, sia che l'avversario abbia un attaccante sia che ne abbia tre, soprattutto sia che la squadra stia vincendo o sia che debba recuperare. Ecco, un altro problema dell'Inter è quello di non riuscire quasi mai a risalire da un risultato sfavorevole: se va sotto, quasi sempre affoga. Quest'anno è accaduto 9 volte su 12 partite, contando anche le Coppe. Solo con Atalanta, Cremonese e Parma i nerazzurri sono riusciti a rimontare. Il che probabilmente più che problemi di concentrazione (se vai in svantaggio, normalmente ti scuoti) denota vere difficoltà a ,costruire gioco.

A margine del campo, dalla trimestrale chiusa al 31 dicembre emerge che Suning ha versato nell'Inter altri 10 milioni del prestito di Oaktree, per fare fronte alle necessità di cassa, e soprattutto che

Digitalbits non ha finora pagato un solo euro dei 24 milioni più bonus previsti dal contratto triennale di sponsorizzazione. Il club ha scelto di non recedere dall'accordo, ma sta cercando un altro partner per la prossima stagione.

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