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Inzaghi si prende l'Inter e mette nel mirino Conte

L'ex laziale tocca il tasto giusto: "Da 10 anni qui ci si ferma presto in Champions". E coccola Calha

Inzaghi si prende l'Inter e mette nel mirino Conte

Sulla scia del Comandante Conte provando a fare meglio di lui in Europa. Simone Inzaghi si è presentato motivato e con le idee chiare al suo primo giorno nerazzurro di scuola. Il nuovo allenatore dell'Inter è stato presentato ufficialmente ieri a San Siro e non ha nascosto la voglia di provare a portare in alto la sua nuova squadra anche in Champions League: «Nei giorni scorsi - ha detto il tecnico piacentino - leggevo di come l'Inter non arrivi agli ottavi di finale dalla stagione 2010/11. Sono troppi anni che manca un traguardo del genere e proveremo a centrarlo». Proprio dall'Europa che conta erano arrivate le pochissime stecche della gestione contiana con la doppia eliminazione ai gironi. Superare le colonne d'Ercole della prima fase insieme alla conquista della Seconda Stella sono gli obiettivi prefissati dalla dirigenza interista, con l'Ad dell'Area Sport, Beppe Marotta, che ha tranquillizzato i tifosi dopo l'addio di Hakimi (volato al PSG per 70 milioni al netto dei bonus): «Dobbiamo fare di necessità virtù. Competenza e passione devono contraddistinguere società come la nostra. Cedere Hakimi è stata una scelta dolorosa ma necessaria. Il modello del mecenatismo, con la proprietà che anteponeva il risultato sportivo ai conti, oggi è impossibile. L'Inter vuole cercare i risultati sportivi nel rispetto del bilancio e allestiremo una rosa il più competitiva possibile». Tradotto: non dovrebbero esserci altri sacrifici tra i big, mentre faranno i bagagli quei calciatori che non rientrano nei piani e hanno ingaggi elevati (Joao Mario, Nainggolan, Lazaro, Vidal e Dalbert) e le cui partenze potrebbero garantire un tesoretto di almeno 30 milioni. Dopodiché partirà la caccia all'erede di Hakimi con lo sguardo vigile a possibili occasioni in prestito con diritto di riscatto. Il mercato è lungo e Marotta lo sa, tanto che non partirà a fine luglio per la tournée statunitense con la squadra ma rimarrà a Milano per cercare di piazzare il blitz giusto in entrata.

Intanto Inzaghi può godersi il nuovo arrivato Calhanoglu, da trasformare in un novello Luis Alberto: «Hanno caratteristiche simili. Hakan era nella mia testa da tempo: ha grande qualità e quantità, oltre a essere molto bravo sui calci piazzati. Mi aspetto grandi cose da lui». Un'investitura importante per il turco, protagonista del salto da una sponda all'altra del Naviglio dopo il mancato rinnovo col Milan. D'altronde Inzaghi è abituato da anni a sapersi destreggiare con quel che passa il convento, valorizzando al massimo ogni risorsa e gli innesti low cost. Alla Lazio ha fatto miracoli e la Milano nerazzurra lo stimola: «Si era chiuso un ciclo nella Capitale e i dirigenti mi hanno voluto fortemente. Guidare l'Inter è una bellissima sfida che mi ha convinto fin da subito».

Nel club, infine, non vi sarà alcun ingresso di Alibaba dopo l'alleanza tra il colosso dell'e-commerce di Hangzhou e Suning: il legame sarà di natura prettamente commerciale sui mercati asiatici.

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