Calcio

Juve, settimana-choc tra campo e tribunali

Domani l'addio di Agnelli, poi il Monza, la Procura federale e l'Atalanta

Juve, settimana-choc tra campo e tribunali

A definirla settimana di fuoco non si sbaglia. Intensa, di sicuro. Ancora sotto choc per le cinque sberle rimediate venerdì al «Maradona», la Juventus si prepara ad affrontare giorni caldi. Non solo sul campo, dove pure è attesa dal match casalingo di Coppa Italia contro il Monza giovedì e soprattutto dalla sfida contro l'Atalanta di domenica sera, quanto fuori dallo stesso. Dove gli eventi si accavallano e le notizie non sono quasi mai positive, compresa la puntata di Report andata in onda ieri sera nel corso della quale, oltre al «non è il momento di parlare» pronunciato telefonicamente dall'ex ds Fabio Paratici, è stato per esempio rivelato che Ronaldo non avrebbe mai firmato perché «ben consigliato» la famosa carta che avrebbe sancito un accordo per il pagamento posticipato dei 19 milioni di euro e che potrebbe compromettere la posizione sia dell'attaccante che del club. È peraltro sempre di ieri la notizia che è stata fissata per il prossimo 27 marzo l'udienza preliminare per l'inchiesta Prisma sui conti del club: le accuse - falso in bilancio, manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali per il periodo tra il 2018 e il 2021, con un profitto ipotizzato dalla procura di Torino di 408 milioni - riguardano tredici imputati. Tra questi anche Andrea Agnelli e la società bianconera, chiamata in causa quale persona giuridica. Come persone offese sono state individuate la Consob e l'Agenzia delle Entrate, che potranno chiedere di costituirsi parte civile: l'elenco comprende anche 29 cittadini.

Detto questo, domani comincerà ufficialmente la propria avventura il nuovo Cda bianconero dopo che Exor, titolare del 63,8% del capitale sociale, aveva depositato lo scorso dicembre una lista composta da Fioranna Vittoria Negri, Maurizio Scanavino, Gianluca Ferrero, Diego Pistone e Laura Cappiello, chiamati a prendere il posto del consiglio di amministrazione presieduto dal dimissionario Andrea Agnelli: Ferrero sarà il presidente della società, mentre Scanavino ricoprirà le cariche di direttore generale e amministratore delegato. Toccherà a loro tirare la Juventus fuori dal guado in cui si è cacciata sia in ambito nazionale che non, visti gli attuali pessimi rapporti con la Uefa legati alla vicenda Superlega. Ma un giorno caldo sarà anche quello di venerdì, dal momento che alle 12,30 inizierà l'udienza per decidere l'eventuale nuovo processo sportivo sulle presunte plusvalenze fittizie della Juventus e di altri nove club.

La procura federale potrebbe decidere di riaprire il procedimento che lo scorso aprile aveva portato al proscioglimento del club bianconero. Uno scenario che è stato poi ritenuto modificabile in seguito a presunte ammissioni degli indagati nelle intercettazioni ottenute grazie all'inchiesta della magistratura ordinaria.

«Mala tempora» su tutti i fronti, insomma.

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