Torino - L'Apache e il Re Leone: sono loro i due nuovi eroi che il tifoso juventino ha subito adottato. Carlitos Tevez e Fernando Llorente: stando all'agiografia imperante, brutto e cattivo il primo, bello e buono il secondo. Curricola alla mano, due giocatori che potranno dare una grande mano alla Signora: «Averli acquistati per nove milioni di euro complessivi è stato un affare straordinario», è stata la prima presa di posizione di Conte. Il quale, se il calciomercato chiudesse oggi, non avrebbe che l'imbarazzo della scelta. Tanto per rendere l'idea di che razza di regalo si è fatta la Juventus, vale la pena ricordare che nelle ultime due stagioni Vucinic è stato il giocatore da cui era impossibile prescindere: oggi invece il numero 9 è ufficiosamente sul mercato e, se anche rimanesse a Torino, non avrebbe il posto garantito. Se poi Conte davvero decidesse di osare il 3-3-4, il montenegrino (24 gol in 78 presenze finora) potrebbe essere spostato sull'esterno.
In rosa ci sono poi Giovinco, Matri e Quagliarella: sei attaccanti di primissimo livello sono troppi, il che significa che almeno uno partirà. Se poi Marotta riuscirà a fare cassa con due, non è escluso che ci possa essere una new entry: qualche giorno fa in Inghilterra - dove attendono a ore l'annuncio di Jovetic al City - erano convinti che la Juve fosse sulle tracce di Michu, attaccante spagnolo di 27 anni autore nell'ultima stagione di 18 gol con la maglia dello Swansea, ma non va nemmeno esclusa l'ipotesi Diamanti.
Di sicuro sono intanto cambiate le gerarchie del reparto offensivo bianconero, difeso a spada tratta da Marotta & Conte fino a un paio di mesi fa ma sottoposto a un sostanzioso maquillage: se la solidità di squadra rimarrà la stessa - se la difesa si confermerà cioè per la terza stagione di fila la migliore del campionato - la concorrenza potrebbe essere annichilita. Là davanti, in effetti, l'Apache e il Re Leone minacciano sconquassi: per caratteristiche tecniche paiono complementari, per ruolino di marcia letali. Tevez ha vinto ovunque sia andato e, nelle sei stagioni trascorse a Manchester tra United e City, ha messo insieme 107 gol e 50 assist decisivi, integrandosi sia con Rooney che con Dzeko. Quanto a Llorente, nell'ultima Liga ha giocato poco e male vista la guerra in essere con l'Athletic Bilbao, ma un'estate fa lo cercava mezza Europa e lui arrivava da una stagione pazzesca, con 29 reti segnate tra campionato ed Europa League: analizzando però le quattro annate precedenti, alla voce gol realizzati il Basco simil-Ibrahimovic aveva timbrato il cartellino 29, 19, 23 e 18 volte. Non male, insomma.
In definitiva la Juve, attesa oggi a St Vincent (ore 17, Mediaset Premium: prima in bianconero dell'ex granata Ogbonna, che ieri ha spiegato di non sentirsi «un traditore, il mio cuore è legato al calcio») al debutto stagionale contro una rappresentativa locale, si appresta a ridurre non di poco l'impiego di quegli attaccanti che le hanno permesso di vincere due scudetti di fila.
Poi, di qui a fine mercato, gli stessi attori della doppia cavalcata tricolore potranno trovare nuovi lidi: Quagliarella piace (non solo) al Norwich, Matri interessa a Milan, Napoli ma ha anche estimatori oltre Manica (Liverpool), Vucinic in Russia e Inghilterra. Tenuto conto che di Giovinco non parla più nessuno, l'Apache e il Re Leone hanno già vinto la loro prima battaglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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