Juve, Vidal e Pogba senza limiti i nazionali che non fanno litigare

La Pogba-mania è (ri)scoppiata un po' ovunque. E in Francia, dopo un paio di numeri - più un gol - contro la Serbia, c'è chi lo ha già messo davanti a veri mostri sacri del calcio non solo transalpino mettendo a confronto età e media gol: «A 21 anni Platini aveva appena tre gettoni con la maglia della nazionale - ha scritto Le Parisien -. Zero, invece, Zidane». Per una volta non sono gli italiani a esagerare, ecco. Ha poi fatto il suo anche Vidal, giocando un match intero contro il Messico e venendo dispensato dalla partita contro Haiti potendo così raggiungere Torino in anticipo rispetto al previsto. Tradotto: per come si erano le messe le cose a un certo punto dell'estate - comprese le dimissioni di Conte, che parevano poter preludere alla partenza di uno dei due centrocampisti - la Juventus ha non solo tirato un sospiro di sollievo ma si appresta a godere dell'ottimo umore dei due.

Il Polpo era già straripante di suo: giovane e forte, più che mai in carriera e con una fila di pretendenti lunga così cui per ora Raiola ha spiegato di ripassare. Re Artù ha invece inseguito la miglior condizione per tutta l'estate, dovendo combattere con il ginocchio operato appena prima del Mondiale e con i timori - anche del Manchester United - che la sua salute non fosse al top: «Sto benissimo - ha sbottato via twitter - e posso giocare sempre».

Non è il caso, certo che no. Però Allegri conta su di lui e non è certo pensabile che a gennaio il cileno cambi aria: per la stagione che si appresta davvero a entrare nel vivo, insomma, la Signora si ritrova in casa due rinforzi clamorosi. Quel che succederà poi la prossima estate è di là da venire. Nel frattempo, senza dimenticare che Vidal è sotto contratto fino a giugno 2017, si attendono (finalmente) buone nuove sul conto del francese: dalla scadenza 2016 si punta ad arrivare al 2019, con base cinque milioni più bonus. Essendo un classe 1993, Raiola avrà modo di fregarsi le mani comunque in attesa prima o poi di scatenare i fuochi d'artificio: impossibile infatti immaginare che il valore del giocatore decresca di qui al prossimo lustro.

Quanto al resto dei rinnovi, Marotta dovrà prossimamente fare in modo di non perdere a

zero Lichtsteiner e Giovinco (giugno 2015), mentre per Chiellini e Buffon (pure loro 2015) si tratta solo di mettere la firma fino al 2017. Altre situazioni critiche non ce ne sono: anche così si programma un ciclo vincente.

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