Con tutto il rispetto per il campionato italiano, comincia oggi la vera stagione della Juventus. Che, al netto dell'eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell'Atalanta bella e brava targata Gasperini, nell'attuale serie A ha potuto permettersi di scherzare quasi sempre: la classifica è lì a certificarlo, nessuno si offenda.
Stasera, invece, si farà terribilmente sul serio. A Madrid, al Wanda Metropolitano che il prossimo giugno ospiterà la finale di Champions: contro l'Atletico di Diego Simeone, padrone di casa affamato e agguerrito, pur se non al top del cholismo. Non può fallire, la Signora. Perché sarà anche vero che, come ha detto recentemente Allegri, «la Champions è un'ossessione solo per voi», ma in quel «voi» c'è tutto il popolo bianconero con il presidente Agnelli in testa. Ergo: dopo averla inseguita per anni e sfiorata due volte con il tecnico toscano in panchina, non si potrà permettere un'eliminazione anticipata. Per di più, nell'anno in cui è arrivato Cristiano Ronaldo: sarebbe un affronto, un peccato mortale, un disastro calcistico e psicologico. Certo, nulla sarà facile né potrà essere dato per scontato: Griezmann è un sempre pronto a colpire, i colchoneros sono scorbutici per definizione, l'atmosfera sarà calda e via di questo passo. La Juve però è la Juve, consapevole della propria forza e, con CR7 nel motore («ma da solo non ci può far vincere la Champions», così Allegri), anche più spavalda del solito nella sua rincorsa al bersaglio grosso. Inutile andare a cercare l'uomo copertina troppo in là, con sforzi di fantasia inutili: il fenomeno di Madeira dovrà essere il trascinatore e il go to guy, indipendentemente dai gol. Che poi restano comunque il suo biglietto da visita più impressionante, al di là dei cinque Palloni d'Oro e delle altrettante Champions già alzate: fin qui il portoghese ha realizzato 20 reti in 26 ottavi di Champions, addirittura 22 (più otto assist) quelle segnate in carriera all'Atletico. Un incubo per l'Atletico, dal momento che dal 2014 al 2017 i sogni di gloria dei colchoneros nella competizione regina si sono infranti contro di lui: nelle due finali vinte dal Real, il portoghese ha segnato il gol del 4-1 (su rigore) a Lisbona e il rigore decisivo a Milano, mentre nei quarti di finale 2015 fu suo l'assist vincente per il Chicharito Hernandez e due anni fa eliminò da solo l'Atletico in semifinale grazie alla tripletta al Bernabeu. Stasera, Ronaldo andrà a caccia del suo primo gol sull'erba del Wanda, da lui calpestata una sola volta in occasione dello 0-0 del 18 novembre 2017, in Liga. Ci proverà per la prima volta con la maglia bianconera. E Simeone dice: «Lui bestia nera? Penso ai miei giocatori. La forza della Juve è la società. Anche a livello politico? Sono qui a parlare di calcio».
«Proveremo a vincere la Champions, come abbiamo sempre fatto - ribatte Allegri - Saranno belle partite tra squadre che hanno un'ottima organizzazione. Qui dovremo porre le basi per passare il turno». Segnando un gol, appunto.
Non avendo a disposizione Khedira (per accertamenti in seguito a un'aritmia atriale), ma annunciando la presenza di Dybala tra i titolari: la Joya è il capocannoniere bianconero di Champions (5 gol) ed è di nuovo in fiducia. Magari toccherà a lui spingere la Juve verso il paradiso.
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