Kakà e Ibra, guardate che derby Ora vediamo chi bacerà la maglia

Ehi Ibra, adesso bacia la maglia. Sì, quella del Barcellona. Metti la faccia a San Siro e riprovaci. È questione di giorni, appuntamento al 16 settembre. Toh, chi si rivede? Scusa Kakà, non ti sei ancora stufato di Milano? Pare di no. Appena puoi ci torni.
Nel caso il calcio d’estate vi abbia fatto sbadigliare e il derby non ecciti le fantasie, ecco servito l’unico menù da leccarsi i baffi (anche per chi non li ha, dunque Berlusconi, Galliani e Moratti) e ingrassare le casse societarie. Ibra e il Barcellona (ma i buongustai preferiscono Messi, ieri nominato miglior giocatore dell’ultima Champions) contro l’Inter ed Eto’o. Kakà (e il Real, Cristiano Ronaldo, Benzema ecc...) contro il Milan. Nemmeno una finale rischia di essere così eccitante. Grazie all’urna, grazie alle palline, che non saranno bollenti in stile Blatter, ma hanno servito a dovere l’interesse dello spettacolo, magari un po’ meno quello delle interessate. Anche se la logica del calcio dice che, nel girone, è meglio avere una compagna di viaggio molto forte: si evita di incontrarla dopo e si può contare su risultati che ti vengano in aiuto in caso di qualche passo falso.
Partiamo da Milan e Inter per le ragioni di cui sopra, ma incartiamo in confezione non proprio regalo anche il gruppo di Juve e Fiorentina. La Juve va a giocarsi l’onor patrio e l’interesse del calcio nostro incrociando il Bayern. Se è vero che le italiane devono far fuori le tedesche, per mantenere i quattro posti in Champions, questa è un’occasione buona. Fra l’altro il Bayern ha appena messo mano su Arjen Robben, l’olandese del Real, uno dei pochi della compagnia madridista che, nella stagione passata, mise in difficoltà la Signora. Poi ci sarà l’esame a Laurent Blanc, inteso come tecnico del Bordeaux. Chissà che un giorno la Juve, che lo voleva in panchina, non se lo ritrovi sulla panca dell’Inter...
Corsi e ricorsi, pensate al mal di testa della Fiorentina nel ritrovare il Lione che, l’anno scorso, le fece girar la testa. Stavolta al posto di Karim Benzema ci sarà Lisandro Lopez: visto all’opera non c’è da stare allegri. Ed infatti Della Valle ha confermato. «Ancora una volta ce la giocheremo con i francesi». Perché se aggiungete l’incrocio col Liverpool...
Ma, suvvia, noi ci vogliamo divertire con quelle quattro e con il pepe del loro girone. Il Milan incrocia Kakà, ma Galliani rimembra ancor Marsiglia e i suoi lampioni. «Sì, dopo 19 anni. Quindi è... in prescrizione. Ora gli impianti di illuminazione mi dicono che funzionano. Lo stadio è stato rifatto, mi auguro non ci siano cali di tensione nell’energia elettrica». Battute a parte, martedì 15 settembre il Milan sarà già là. E la sua storia con i francesi non è proprio esaltante: tre incontri (fra cui una finale persa) e nessun successo. Poi toccherà a Kakà, appuntamento in ottobre.
Tanto Ibra ha la faccia del traditore, altrettanto Ricardo resta un re e un giocatore bandiera di questa società. Kakà è la bellezza del calcio, Ibrahimovic la bellezza dell’impertinenza. E l’Inter la soffrirà. «Ma noi ci aspettiamo una buona accoglienza per Ibra, così come farà Barcellona con Eto’o e Thiago Motta» si è augurato Juan Laporta, il presidente del Barcellona. I buoni rapporti tra Moratti e Laporta sono certi, ma non c’era bisogno di verificarli subito in Champions.
Del resto l’Inter non avrà contro solo Messi, Ibra e gli altri, ma pure la tradizione: con il Barça ha vinto una sola partita su sei e l’ultima volta è finita con un 3-0 per i catalani. Brrr!!! Roba da brividi, anche se saremo in settembre. Julio Cesar aveva chiamato la sfida: «Vorrei il Barcellona». Accontentato. Qualcuno gli darà del gufo. Zanetti ha pescato una sconosciuta ironia: «Ibra sarà contento di incontrarci».

E Mourinho ci racconterà la solita favola: «Meglio incontrare le squadre più forti». Poi ci provi con il Manchester... Però è vero che ucraini e russi rischiano di essere perfide trappole. Consoliamoci: in questo senso sta peggio Ancelotti col Chelsea. L’Atletico Madrid è il peggiore dei becchi a gas.

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