Attaccanti, centrocampisti, difensori. Famosi e meno famosi. Segni particolari: scontenti. Perché i sogni e le promesse vanno bene durante l'estate: poi, quando comincia il calcio che conta, il posto garantito non ce l'ha nessuno. Con l'avvicinarsi del mercato di gennaio, poi, i malumori aumentano. Dunque vale la pena dare uno sguardo a chi ha già manifestato il classico mal di pancia.
Il più recente e anche il più nobile è stato Nonno Miroslav Klose, campione del mondo in carica ma anche capocannoniere di tutti i mondiali e scusate se è poco. Si è lamentato ovviamente con la stampa tedesca, spiegando di sentirsi bene ma di aspettarsi altro. «Andare via a gennaio? Non si può mai sapere». Appunto. Nel frattempo, ieri non era nemmeno in panchina nell'impegno di coppa Italia contro il Varese («aveva mal di schiena, non esiste alcun caso», ha poi detto Pioli) e, sapendo come ragiona Lotito in certi casi, non sono da escludere colpi di scena. Gli stessi che potrebbero riguardare il cugino Mattia Destro, uno che segna quasi sempre quando gioca titolare (la media attuale è comunque di una rete ogni 151') ma che con Garcia non si prende mica troppo: «A fine stagione farò le mie valutazioni», aveva tuonato qualche settimana fa. Sempre da quelle parti, altro si aspettavano da Iturbe, pagato una trentina di milioni e finora impiegato in campionato per nemmeno 300' (un solo gol): qualche stop fisico c'è stato, ma pure qualche malumore.
Giocatori sotto utilizzati e con un mezzo broncio non ci sono però solo a Roma. A Milano, sponda rossonera, c'è per esempio Pazzini che in sei presenze non ha messo insieme nemmeno 90': la moglie se n'è pure lamentata tramite i social network, Inzaghi ha fatto spallucce ed è pensabile che di qui a qualche settimana si preparino le valigie. In caso di addio di Klose, la Lazio sarebbe interessata: il Pazzo ha però mercato anche in Inghilterra, dove il Burnley penultimo in classifica ha cominciato a muoversi. Sempre alla corte di Inzaghi, hanno alzato la voce Armero e Van Ginkel: entrambi sono scesi in campo contro l'Udinese, chissà se basterà per placarne le voglie. Quanto all'Inter, sono anni che aspetta l'esplosione di Krhin (28' finora) e forse è arrivato il momento di metterci una pietra sopra: va un po' meglio M'Vila, che però è il primo a non essere soddisfatto di quanto accaduto finora vista anche la manata tirata contro la panchina domenica dopo la sostituzione.
Persino alla Juve tritatutto c'è chi ha la faccia storta: Sebastian Giovinco, sempre chiamato da Conte in nazionale, con Allegri in campionato ha visto il campo per 176' e i suoi procuratori hanno fatto sapere che «da febbraio potrà firmare con un'altra squadra». Dopo tanti colpi a parametro zero, insomma, Marotta potrebbe doversi rassegnare a subire analogo trattamento. Ancor meno minuti ha messo insieme Saviola a Verona, un giocatore che ha vestito (anche) le maglie di River Plate, Barcellona e Real Madrid: di un trequartista vero però Mandorlini non sa che farsene e allora viene da domandarsi cosa lo abbiano ingaggiato a fare. La Samp aveva invece sognato il colpaccio con Bergessio, ma Mihajlovic si è poi innamorato di Okaka e l'argentino ha finora fatto tappezzeria o quasi. La stessa di Ilicic, indolente sloveno che a Firenze (dove pure Pasqual, prima di infortunarsi, giocava poco nonostante le chiamate di Conte in azzurro) ha litigato un po' con tutti.
Può invece sperare in qualcosa di più Zapata, colombiano che l'altra sera ha salvato il Napoli a Genova e che in 116' di utilizzo ha segnato due reti: se Benitez se ne accorgesse, De Laurentiis (che lo ha pagato quasi 8 milioni) apprezzerebbe.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.