Concentrazione in campo senza pensare alla Juventus, tranquillità sulle tribune dimenticando quanto di brutto accaduto all'andata. Dal quartier generale del Napoli arriva il doppio appello di Rafa Benitez alla vigilia della sfida con il Marsiglia. Il tecnico di Madrid ha troppa esperienza in Champions (stasera taglierà il traguardo delle 101 panchine) e non sottovaluta i transalpini, ancora al palo nel girone della morte. «Il Marsiglia ha qualità, buone individualità e sa ripartire, tutti pensano che abbiamo già vinto e questo è sbagliato. Prendiamo i tre punti che ci garantirebbero almeno l'Europa League, poi vedremo cosa sarà accaduto a Dortmund e Arsenal, con 12 punti alla fine potremmo anche essere fuori...», il monito di don Rafè. Che si concede l'unica occhiata al futuro, lanciando un messaggio ai tifosi azzurri: «Dobbiamo giocare l'ultima partita in casa (l'11 dicembre contro l'Arsenal, ndr) con il nostro pubblico, invito i tifosi a stare tranquilli perchè potranno darci una grande mano con gli inglesi».
Il San Paolo è già condannato con la condizionale dall'Uefa, un altro episodio potrebbe far scattare le porte chiuse. Banditi fumogeni e materiale pirotecnico in generale, ma il ricordo degli incidenti di Marsiglia (pullman di supporter del Napoli assaliti e colpiti da pietre e qualche ferito) è ancora fresco e qualche esagitato potrebbe meditare vendetta. «Chiedo ai nostri sostenitori di non cadere nel tranello dei marsigliesi: non ci hanno trattato bene, ma noi siamo dei signori e non portiamo rancore verso nessuno. Difendiamo i colori di una città bellissima e questo ci basta», l'appello del patron De Laurentiis. E da Marsiglia scatta l'allarme: a Napoli arriveranno 250 tifosi a bordo di mezzi propri e con biglietti per altri settori, non quelli previsti nella quota di ticket (circa 500) inviata dal club azzurro a quello francese.
Il Napoli di campionato ha battuto il record della partenza sprint che risaliva ai tempi di Maradona e Benitez, che ha concesso in premio alla squadra una domenica di vacanza, è stato già paragonato a San Gennaro. «Paragone eccessivo, io lavoro e non faccio miracoli - così l'allenatore spagnolo -. Anche a Liverpool mi dedicarono un'immagine simile, speriamo di ottenere gli stessi risultati. Maradona? Un mito che non si discute, ma noi cerchiamo di ritagliarci una parte nella storia».
Il tecnico dovrebbe confermare l'undici che ha vinto in maniera autoritaria al Velodrome e si affida agli ex Real Higuain e Callejon (13 gol in due tra campionato e Champions): «Gonzalo è ancora all'80 per cento, gli manca qualcosa ma sta migliorando. Ringrazio un allenatore, che non rivelo, che ha insistito nel convincermi a prenderlo. Callejon è il giocatore che cercavamo, lavora molto, fa gol e i suoi movimenti sono importanti».
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