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L'Atalanta è da Champions. Il Napoli non è da rimonta

Settima vittoria di fila e quarto posto blindato per Gasperini. Gattuso scivola a -15: sogni finiti

L'Atalanta è da Champions. Il Napoli non è da rimonta

Quando l'arbitro Doveri fa scattare il ciak del secondo tempo, arriva una delle scene madri del film Atalanta: assist di Gomez (il quindicesimo in questo campionato, nessuno meglio dal 2004 a oggi in serie A) e gol di uno dei suoi compagni, nell'occasione Pasalic. Da quel momento la sceneggiatura della sfida più importante della 29ª giornata cambia di colpo: l'Atalanta mette la quinta dopo un primo tempo giocato in folle, fa il bis quasi immediato con Gosens, esterno con il vizietto del gol (nove al suo attivo a cui si aggiungono sei assist, al suo livello solo Alexander-Arnold del Liverpool, 3+12) e poi controlla la situazione. Prendendosi la settima vittoria di fila, un risultato mai ottenuto dagli orobici nel massimo campionato, e avvicinando il quarto posto - ma Gasp punta ancora al terzo - perchè l'avversaria più pericolosa, il Napoli di Gattuso, è ormai a 15 punti di distacco.

Gli azzurri si erano fatti preferire nella prima frazione: pochissime concessioni a Zapata e compagni, un miglior palleggio (senza buttare mai il pallone) e una migliore organizzazione tattica, con raddoppi immediati e una difesa attenta. Scarsi gli spazi di movimento per la Dea, che per 45 minuti si traveste da Napoli: attesa degli avversari per tentare qualche veloce ripartenza, ma il ritmo della truppa di Gasperini è troppo lento. Eppure l'unica vera occasione è proprio dei bergamaschi: il sinistro di Gomez esalta i riflessi di Ospina che qualche minuto dopo deve abbandonare il campo, complice un taglio alla testa provocato da uno scontro fortuito con Mario Rui, spinto in area da Caldara. Fortunatamente al portiere basterà una piccola medicazione e potrà seguire il resto della gara da bordo campo.

Gasperini striglia i suoi nello spogliatoio e le urla del tecnico danno la scossa al gruppo: uno-due implacabile in dieci minuti nei quali Gomez sale in cattedra (nella prima frazione aveva anche regalato una finezza, con un colpo di tacco per evitare il tackle di Mertens) e Castagne spinge come un forsennato a destra. Ma è la difesa partenopea, fino a quel momento implacabile, a tradire: troppo spazio concesso al Papu e ai due uomini che rompono l'equilibrio del match, Pasalic e Gosens. Per la 17ª gara di fila l'Atalanta non manca l'appuntamento con il gol. Il Napoli fatica a reagire, Gattuso mette muscoli e centimetri all'attacco togliendo l'impalpabile Mertens e l'Insigne dedito più al sacrificio. Lozano, che sostituisce il belga, entra subito in partita e crea affanni alla retroguardia atalantina.

La Dea mette il freno per non rischiare, gli azzurri si giocano tutti i cambi senza però creare grandi occasioni (Milik va in gol dopo un intervento incerto di Gollini, ma è in fuorigioco).

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