Roma - Uno specialista di Coppe (Benitez ne ha vinte otto su 14 finali) contro un quasi neofita della panchina (Montella, alla prima finale da allenatore). Un patron (Della Valle) che cerca il primo trofeo della sua esperienza di 12 anni e 220 milioni di euro spesi - a Firenze e un altro (De Laurentiis) che non vuole chiudere con zeru tituli la stagione della rivoluzione dopo i 300 milioni tirati fuori in dieci anni. I due tra l'altro da giugno saranno soci di Cinecittà World, un parco divertimenti alle porte di Roma. La notte dell'Olimpico assegna la Coppa Italia e di fronte ci sono due squadre che, per molti, dovrebbero rappresentare uno dei migliori spot del nostro football preso a schiaffi in Europa. Fiorentina e Napoli amano giocare al calcio, offendono, alzano il ritmo non appena devono impostare l'azione, ma anche loro a livello continentale hanno dovuto alzare bandiera bianca molto prima del traguardo finale. E in campionato sono distanti anni luce da Juve e Roma, in particolare i partenopei a -24 dai bianconeri e a -16 dai giallorossi - partiti con ben altre aspettative del terzo posto che martedì diventerà matematico proprio a spese dei viola.
Così sotto il cielo di Roma vedremo da una parte una squadra arrivata all'atto finale del trofeo nazionale con l'infermeria piena (l'ultimo a rischio è il portiere Neto) e con Cuadrado squalificato, dall'altra una che parte con i gradi di favorita ma che non sempre ha onorato il pronostico. Montella avrebbe voluto giocarsi la sfida all'Olimpico stadio dove vinse uno scudetto con la Roma - con una rosa più ampia per regalare la Coppa a Della Valle. «La merita, ora che l'ho qui davanti mi piacerebbe prenderla e portargliela », scherza il tecnico viola che elogia il collega del Napoli («è il re delle coppe, lui è sazio dopo tante finali vinte, lasci questa a me che sono giovane visto che il paese ha bisogno di giovani vincenti»). Benitez regala un sorriso sornione di chi sa il fatto suo («sarà una stagione positiva al di là del risultato di questa partita») anche se sa che non fare il bis del 2012 (allora fu sconfitta la Juve) porterebbe a rivedere i giudizi sulla sua prima annata alle pendici del Vesuvio.
Tutti da Papa Francesco alla vigilia del match con il Pontefice che ha invitato a far «tornare il calcio alla sua dimensione sociale». E Andrea Della Valle, in maniera scherzosa, si è rivolto al Santo Padre invocando l'aiuto della Provvidenza contro la sfortuna che ha perseguitato la squadra viola per tutto l'anno.
Tra i più emozionati Gonzalo Higuain (già in Vaticano prima di Italia-Argentina dell'agosto scorso e poi in gol). Stasera il Pipita non vivrà la sfida diretta con Pepito (Rossi) che non ha più di mezz'ora nelle gambe. È il vero cruccio di Montella, sarà il cruccio di Prandelli fra qualche settimana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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