L'Inter di Sensi va con il rosso. Conte mette già dietro la Juve

L'Inter di Sensi va con il rosso. Conte mette già dietro la Juve

Battendo l'Udinese (1-0, minimo sindacale) l'Inter guadagna 48 ore di primato solitario a punteggio pieno (domani sera Torino-Lecce) e soprattutto 2 punti in più della Juventus, fermata a Firenze. Per il momento va bene così, ma resta da capire se si tratta di un passo indietro rispetto alle prime 2 partite di campionato o se semplicemente stavolta di diverso ci sia un avversario più forte (probabile). E chissà come sarebbe finita se in una banale azione a metà campo, Candreva non avesse provocato De Paul (buffetto), se l'argentino non avesse reagito da pollo (schiaffo), se l'esterno nerazzurro non avesse recitato la solita inqualificabile parte del moribondo e soprattutto se non ci fosse stato il Var, che ha spinto l'arbitro Mariani all'ingenua ma sacrosanta espulsione di De Paul (35' pt, ovvero 50 minuti in 11 vs 10). Nota a margine: quando l'arbitro ha visto le immagini, la tv non aveva ancora mostrato la provocazione di Candreva. Chissà se invece Mariani l'ha vista e - se no - se sarebbe cambiato qualcosa.

Il gol di Sensi in chiusura di primo tempo (44') ha fatto il resto: l'astuto e preciso colpo di testa in anticipo sul modesto ma gigantesco Becao (23 cm di differenza) è premio sacrosanto al migliore in campo e premio un po' generoso all'Inter, che - per quanto non fatto fin lì - meritava di doversi sudare la partita nel secondo tempo.

Conte mostra un'altra faccia della sua Inter, almeno sul piano offensivo. Intoccabile il gigante Lukaku, stavolta non c'è una punta vera al suo fianco, ma due mezze alle sue spalle: Sensi e Politano, i migliori, spine vere nel muro friulano alzato da Tudor. Lukaku fa la guerra, i due s'infilano. Così, il belga è ridotto a uomo sponda: gioca 64 minuti (poi tocca a Martinez) senza mai tirare in porta. A Politano invece ne bastano 4: palo sul diagonale di sinistro da 20 metri; a Sensi ne servono 15: botta di destro dal limite e respinta volante di Musso. Eppure, nonostante l'avvio in salita, l'Udinese si riprende rapidamente e con la regia di De Paul riesce a imbalsamare il gioco dell'Inter. Brozovic tocca molti palloni, Barella (male, fuori nell'intervallo) più spesso le caviglie avversarie: è un suo fallo da arancione proprio su De Paul a innervosire l'argentino di Tudor, vittima 6 minuti dopo di se stesso e della sceneggiata di Candreva.

Aspettando il vero Sanchez (debutto al 34' st, acclamatissimo) e contando sul rientro a tempo pieno di Martinez già martedì, Conte può non preoccuparsi troppo della sterilità offensiva della squadra, ma è chiaro che la questione gol va inquadrata rapidamente, prima che diventi un problema.

La difesa è solida, Godin porta esperienza e carisma (occhio ai falli, però: così, il cartellino rosso può essere in agguato a ogni partita), il centrocampo crescerà (se dura Sensi e Barella migliora, sarà il vero passo in avanti rispetto al passato recente), l'attacco deve trovare e possibilmente aumentare i gol sicuri, cui si è rinunciato per scelta (leggasi Icardi).

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