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L'Italia ai mondiali Ma avanza tra i brividi

Promossa dai numeri non dal gioco. Gol dei cechi pari di Chiellini. Balo sbaglia di tutto, poi segna il rigore della qualificazione

L'Italia ai mondiali Ma avanza tra i brividi

dal nostro inviato a Torino

Se saltelli fa gol Balotelli. Ce n'è voluta, ma l'impavido pubblico dello Juventus stadium è riuscito nell'impresa che Supermario si voleva negare ad ogni costo. Il destino è perfido e amorevole ed ha voluto lasciare a tutti il palato buono concedendo all'Italia il biglietto per Rio nel giorno designato, per la prima volta nella nostra storia con due turni di anticipo.

Festa per Buffon, inno per l'Italia, applausi per tutti. Un po' di sofferenza, errori in quantità, un gol ceco a tener alta la tensione e aggrovigliare la trama, poi finalmente la liberazione di Chiellini e la resurrezione di Balotelli. Italia vai, il Brasile ti aspetta. Speriamo che nel frattempo tutto migliori un po'. Magari anche le idee del ct. Che sarebbe meglio pensasse al mondiale più che al futuro suo.

Prandelli stavolta deve avere pensato ad un'Italia capace di stupire. Stupire è uno degli hobby preferiti dal ct. E in parte ce l'ha fatta. Almeno per un tempo: errori e dormite da non credere. Un occhio alla formazione: a disposizione sei attaccanti e ne ha messo in campo uno, affidando a Candreva (alternativo, ma così sbadato da avviare l'azione del gol ceco) e Giaccherini il sostegno ad uno stordito Balotelli; quattro stopper fra cui scegliere quello centrale e invece ci ha regalato la “pensata” usando un centrocampista. De Rossi ci sa fare anche in quel ruolo, ma ieri doveva essere un po' arrugginito: i primi sospetti nelle iniziali sporadiche azioni dei cechi, la certezza sul gol di Kozak. La linea di destra italiana infilata allo spiedo dalla discesa e cross di Jiracek, De Rossi avventuroso e leggerino nella gestione del centro area, Chiellini chissà dove e Kozak pronto al tocco e busso.

Il tutto dopo venti minuti di partita in cui la Repubblica Ceca aveva mantenuto dignitoso riserbo, squadra compatta e poco avventurosa, mentre l'Italia aveva mostrato un centrocampo lento e poco ispirato, fronzoli di idee, un tiro di Balotelli deviato e niente più. Già, ma quel gol preso da Buffon proprio nel giorno della gran festa avrebbe ispirato chiunque ad una vigorosa presa di posizione calcistica: adesso vi facciamo vedere noi! Prandelli ha messo riparo all'errore riportando De Rossi a centrocampo, ma poi è stato Balotelli a stupire lui e lo stadio. Il ct non poteva davvero aver previsto la sua mira sbilenca. SuperMario, che il pubblico ha pur applaudito e coccolato con qualche coretto, deve aver sentito la maledizione sommersa del tifo juventino. Magari lo Juventus stadium ha poteri infernali che nemmeno ci immaginiamo. Buon per la Juve nel caso. E per il futuro.

Ma per Balotelli e Azzurra Italia sono stati almeno dieci minuti di autentico supplizio calcistico e psicologico quando Balo ha cominciato la sua danza del ciapanò. Dapprima ha calciato una facile palla gol sulla traversa. Poi ha sparacchiato verso il cielo incupito e nero un pallone come il peggiore dei brocchi. Pareva veder sorridere perfino la porta (ancora una volta indifesa) per il pericolo sventato. Un'altra svirgolata in area ed infine, minuto 36, quando Supermario pensava di avercela fatta, ecco la parata di Cech sul colpo di testa destinato a miglior fama. Detta così, trovato il colpevole, assolta l'Italia. Che fare se tu crei e quello non segna? Ma, in realtà, ritmo e idee azzurri sono stati acqua di passaggio sulla roccia ceca, che pur ha perso dopo 28 minuti Rosicky, uno dei giocatori di qualità. E se Cech ha sventato un tiro di Candreva prima della fine del tempo, Kozak ha rischiato il raddoppio sfruttando ancora le mollezze difensive italiane.

Niente di buono per una partita con destinazione Rio. Anche se nella ripresa tutto ha preso altra faccia. Italia che sa soffrire e anche rimediare agli errori: è un pregio. Osvaldo ha reso più preoccupante l'attacco, Balotelli ha affinato la mira e Chiellini ha sfruttato la prima occasione da gol grazie ad una sfarfallata di Cech.

E la seconda è toccata a SuperMario per un allegro rigore (Gebre Selassie tocca appena Balo) che il nostro ha sfruttato per strappare le reti della sua maledizione e delle paure italiane.

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