La coda velenosa della campagna elettorale per la presidenza federale non conosce fine. Sull'asse Roma-Torino non si placa lo scontro dialettico. Protagonisti Claudio Lotito e Beppe Marotta. Cioè lo spin doctor di Carlo Tavecchio e l'ad della Juventus di Andrea Agnelli, strenuo oppositore della candidatura dell'ex numero uno della Lega dilettanti. L'ultima miccia l'ha innescata Marotta tornando sul presenzialismo in Nazionale di Lotito: «Era definito un personaggio folcloristico. Ora ha un potere estremo e tanto potere in mano a una sola persona è pericoloso, si rischia di finire nel vuoto». L'ad bianconero svela l'oggetto del contendere: «Ho sentito parlare di multiproprietà e non delle seconde squadre. Un grandissimo errore portato avanti da dirigenti che non hanno una competenza specifica. Noi ci mettiamo a disposizione, ma sul tema specifico non siamo stati interpellati». Lotito è chiamato in causa direttamente non solo perché patron di Lazio e Salernitana, ma anche perché le multiproprietà sono un suo cavallo di battaglia. Però si nasconde dietro a una questione di ruoli: «Io parlo solo con i miei omologhi, Marotta non so nemmeno se sia dottore. A me interessa solo quello che dice Agnelli, rappresenta la proprietà e le linee politiche le traccia il presidente». Dopo la querelle con De Rossi («ora parlano anche i dipendenti?», Lotito sembra confermare un'indole classista.
Invece la Juventus sul campo vuole confermarsi anche in Europa. La truppa di Allegri dopo i due successi in campionato intende fare lo stesso in Champions, ospitando domani il Malmoe. L'esperienza dell'anno scorso (pareggio a Copenaghen e in casa contro il Galatasaray) ricorda che è obbligatorio iniziare bene per non ripetere l'eliminazione che ancor oggi fa venire l'orticaria ad Agnelli, Marotta e a chi fa di conto.
Quindi solo da mercoledì si penserà al Milan. La priorità è il Malmoe da mettere subito sotto per non andare poi a Madrid, contro l'Atletico sentendo già puzza di bruciato. Magari Buffon replicherà il discorso fatto ai compagni («Ricordiamoci dell'anno scorso, la fatica che abbiamo fatto nel primo mese. E siamo stati anche fortunati») prima del match contro l'Udinese, anche pensando al fatto che il passaggio agli ottavi di finale garantirebbe 15 milioni freschi freschi. Tanti dubbi di formazione, Allegri non li avrà: esordirà Chiellini, Barzagli non ancora e nemmeno Pirlo e Vidal, che però dovrebbe farcela per sabato.
Onnipresente Pogba che a Telefoot ha spiegato che «stiamo trattando il rinnovo, presto incontrerò i miei dirigenti». Si va verso il rinnovo fino al 2019, guadagnando più di 4 milioni a stagione: gran colpo davvero per Marotta che, dottore o non dottore, con buona pace di Lotito, spesso dà lezioni sul mercato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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