Sport

Lotito, dagli applausi allo sgarbo all'Atalanta

Lotito, dagli applausi allo sgarbo all'Atalanta

Claudio Lotito, presidente della Lazio, deus ex machina delle vicende calcistiche italiane e prezzemolo di molte altre attività romane, ha ricevuto in questi giorni una montagna di complimenti. Meritati. È partito ereditando un club pieno di debiti con il fisco, ha ricevuto l'ostilità dichiarata della curva senza indietreggiare di un centimetro, ed è arrivato a sfidare Juve e Inter per lo scudetto dopo aver collezionato trofei, tra coppa Italia e super-coppa d'Italia. L'arrivo di Gravina in federcalcio gli ha tagliato le unghie cancellando il ruolo di consigliere privilegiato di Tavecchio al quale si era legato diventando accompagnatore di scorta della Nazionale ma si è rifatto a Milano, dove è stato protagonista della recente elezione di Dal Pino, alla Lega di serie A. Tra le tante qualità riconosciute, resistono nell'uomo sconfitto solo alle lezioni politiche del 2018, alcuni difetti. Lotito è convinto di essere, oltre che il più bravo, anche il più furbo della compagnia. Ne ha fornito testimonianza plastica vietando all'Atalanta la richiesta, per lui ininfluente, di anticipare la sfida della prossima settimana da sabato 7 marzo a venerdì 6 marzo, concessione resa in passato ad altri club impegnati in Champions. Qualche giorno dopo, l'Atalanta deve passare da Valencia per provare a conquistare lo storico traguardo dei quarti di finale che avrebbe un sapore speciale non solo per Bergamo ma per l'intero calcio italiano. Lotito ha ripetuto il suo no, condizione che il presidente della Lega (eletto con i voti del laziale) ritiene indispensabile per procedere al cambio di calendario così confermando la prassi dei predecessori, intervenuti solo in caso di accordo tra le parti in causa. C'è una sola spiegazione a questo gesto che sa di cieco egoismo: sperare che il giorno in meno a disposizione per gli atalantini suggerisca a Gasperini un turn over da cui trarre profitto. Un calcolo di questo tipo può andar bene per un profitto economico di un'azienda, per lo sport diventa un fastidioso precedente da furbetto del quartierino. Non solo, ma può trasformarsi in una motivazione straordinaria per la formidabile pattuglia bergamasca che è stata capace di ben altre imprese.

Fossimo al posto di Claudio Lotito ci penseremmo prima di enunciare l'ennesimo non possumus.

Commenti