Mancini ribalta l'Italia, tocca a Chiesa-Immobile contro gli orfani di CR7

Portoghesi senza Ronaldo. Il ct cambia mezza squadra: il laziale supera Belotti nelle gerarchie

Mancini ribalta l'Italia, tocca a Chiesa-Immobile contro gli orfani di CR7

Cinque, forse sei cambi. Con Chiesa, volto migliore della Nazionale vista a Bologna, al centro del villaggio azzurro. E con Immobile, che ha superato nella gerarchia delle punte Belotti, terminale offensivo principale. Dopo aver schierato contro la Polonia l'Italia più giovane degli ultimi 40 anni (26,4 di media) - considerando solo partite ufficiali - Mancini cambia interpreti nella seconda tappa, ancora più dura, della Nations League in casa del Portogallo. Orfano sì di Cristiano Ronaldo, che in questo momento ha sposato in toto la causa juventina («aspettate e vedrete quanti gol farà in Italia», ha sottolineato il ct Santos), ma sempre campione d'Europa in carica.

Contro i lusitani, reduci da un Mondiale finito troppo presto (agli ottavi per mano dell'Uruguay di Cavani) e da un'amichevole con la Croazia pareggiata per 1-1, si vedrà un'Italia nuova dalla cintola in su, complici le difficoltà incontrate contro i polacchi dal centrocampo che non è riuscito a fare gioco in modo propositivo e di almeno due terzi dell'attacco nella prima ora di gioco. L'escluso eccellente sarà Mario Balotelli, che ieri ha lavorato solo in palestra mentre Mancini provava nel centro bolognese di Casteldebole gli undici che sfideranno stasera il Portogallo. L'attaccante del Nizza, in condizioni fisiche precarie, rischia addirittura di stare fuori dai 23 convocati per la gara di Lisbona. E intanto sul suo profilo Instagram reagisce ai giudizi negativi dopo l'opaca prestazione di venerdì scorso prendendo in prestito una citazione, con tanto di foto, dell'attore americano Denzel Washington: «Non rovinate una bella giornata pensando a quanto sia stata brutta quella precedente. Io sono forte e voi?».

Il ct azzurro si affida quindi alla verve di Federico Chiesa, terza da titolare e già decisivo in corsa con Inghilterra e Polonia (in entrambe le sfide si è procurato un rigore che ha evitato il ko all'Italia) e a Ciro Immobile, il bomber azzurro dell'era Ventura, già titolare a Londra contro l'Inghilterra e voglioso di giocarsi di nuovo le sue chance in azzurro. Alle loro giocate, insieme a quelle di Bernardeschi (ma in ballottaggio c'è anche Berardi, il più in forma degli esterni), si affida la nazionale di Mancini con il mal di gol: appena 5 in 4 gare. Un'altra bocciatura per Belotti, al quale il ct aveva già inviato un messaggio chiaro nel primo giorno di raduno a Coverciano in vista dell'esordio in Nations League: «Vorrei rivedere il giocatore di un anno e mezzo fa». Non è dunque bastata la buona prestazione nel secondo tempo di Bologna a garantirgli una maglia da titolare. Dalla Bbc possibile in attacco a una Bic: se sarà un rasoio per tagliare la difesa avversaria o una penna per scrivere un pezzo di storia si vedrà.

Il centrocampo resta legato alle giocate di Jorginho - unico vero regista a disposizione - al quale Mancini ha deciso di affiancare due elementi più dinamici e uno dovrebbe essere Benassi (settimo debuttante dell'era dell'allenatore di Jesi). Difesa praticamente invariata, con la sola staffetta Criscito-Biraghi. Gli azzurri tornano a Lisbona dopo oltre 31 anni e mezzo e la vittoria ottenuta con il gol di Altobelli. La tradizione dell'Italia con il Portogallo è positiva (18 vittorie in 24 sfide) ma tre delle sconfitte azzurre sono arrivate proprio nella capitale lusitana (l'ultima nel 1976).

Per continuare a sperare di vincere il girone, occorre fare il colpo nella serata in cui capitan Chiellini collezionerà il 98° gettone in azzurro, raggiungendo Zambrotta al 7° posto della speciale classifica di presenze.

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