Massa batte Alonso È di nuovo più veloce Adesso è sfida vera

È un riassunto di vita questo Gran premio di Sandokan. Un compendio, un bigino di tutto ciò che può accadere lungo un'esistenza. C'è Massa. C'è l'uomo sfortunato, l'uomo piccolo e paperino, l'uomo del bullone in viso e la morte vista per davvero, l'uomo del Mondiale duemilaeotto a San Paolo vinto per seicento metri e poi perso per sempre. Massa secondo al via e Vettel in pole. Vettel il bambino prodigio dei tre mondiali di fila, il ragazzo che spesso incontri nella vita e può essere nello sport, nello studio, nel lavoro e non capisci e non comprendi e non sai come diavolaccio gli riesca sempre tutto così facile. Alla fine accetti. Alla fine smetti di soffrire. Ne ha di più e punto, pace, è così. Felipe l'ha fatto. Felipe riassunto della vita di noi tutti pincopalla dell'esistenza, Felipe che non si fa mancare mai niente nella sua corsa ad ostacoli. Per cui davanti Vettel e dietro l'enorme e scomodo compagno Alonso che «sì, posso vincere». L'uomo a cui ha dovuto cedere la vittoria a Hockenheim 2010 o il posto in griglia per noie non noie al cambio ad Austin pochi mesi fa o la seconda piazza in corsa a Melbourne una settimana fa. L'uomo che però ha tenuto a galla la Ferrari in questi anni mentre lui Felipe si distraeva parecchio.
Felipe e Fernando e Vettel e chi dietro di loro. Sarà un riassunto di vita questo pronti e via malese. Chissà quante raccomandazioni in salsa ferrarista, ragazzi, please, niente casini alla prima curva sennò Montezemolo vien qui e spacca tutto e ci spacca tutti, avrà detto mille volte patron Domenicali («che brivido quando Alonso è stato primo, ma poi Vettel... però bene con Massa e Fernando»). Sa bene, tutti sanno bene in Ferrari che certe frasi non si scordano. Dopo Melbourne, Fernando, riferito alle volte che in griglia era stato davanti a Massa, aveva detto «siamo 1 a 0 mentre eravamo 17 a 2 nel 2012». Ecco. Ora è 2 a 0. Perché la Ferrari F138 ha il merito di essere finalmente una signora macchina e il team quello di aver mandato in pista al momento giusto i due ragazzi con gomme nuove e Felipe il merito di interpretarla meglio, almeno in questo inizio stagione. Fatto sta la sua velocità pura sembra finalmente tornata. Speriamo la conservi in gara. «Sì, oggi la pioggia ci ha un po' aiutato, il mio sogno? Tornare alla vittoria dopo 5 anni, la Ferrari ha fatto bene a confermarmi».
Però c'è Vettel davanti ai due ferraristi, pole n° 38. Un Vettel che ha inferto distacco vistoso («sono sorpreso anche io»), ma nella lotteria delle gomme intermedie e della pista che nel Q3 andava asciugandosi. Rispetto ai ferraristi ha preservato un treno di polimeri in più. Potrebbe essere un enorme vantaggio. Potrebbe esserlo se non gli servirà per nutrire questa Red Bull affamata di gomme. E c'è Hamilton dietro i due della Rossa. E con Alonso sono state spesso scintille e con Massa spesso fuochi d'artificio. Riassunto di vita anche questo. C'è tutto in questo romanzone. Anche la silenziosa voglia di vendicarsi.

Quella di Raikkonen fatto uscire malamente dal box e più tardi finito a ostacolare Rosberg e quindi retrocesso di tre posti, 10ª piazza. E là davanti tutti ringraziano sentitamente.
POLEmicamente

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