Più che recriminare sui punti persi, ché poi bisognerebbe anche parlare di quelli trovati, da stasera (Verona, ore 21:45), l'Inter deve dimostrare di avere imparato la doppia lezione nata da questo scorcio di stagione: chi va in campo pensi al presente, chi sta fuori si preoccupi del futuro. Il mercato non ha subìto gli effetti del lockdown, ogni giorno parte un treno nuovo (l'ultimo vorrebbe Mandzukic in nerazzurro), ma la stagione è tutt'altro che conclusa. «In questo momento, purtroppo la parte agonistica è contemporanea al calciomercato», ha ammesso il dg Marotta facendo riferimento ai problemi di Martinez.
Chi gioca dovrebbe pensare solo a quello e invece una volta c'è Tonali, l'altra la presentazione di Hakimi, e poi le chiacchiere su Emerson, su Dzeko, su Cavani. Adesso Mandzukic. Tutte distrazioni, che non aiutano. In un mondo ideale, al mercato dovrebberopensare solo Marotta e Ausilio, tenendo presente l'altra lezione, che arriva invece dal campo: giovane è bello, ma i giovani non bastano. Serve anche esperienza e abitudine a vincere, come Conte va reclamando da un anno. E allora sì Tonali, ma per il centrocampo serve altro. E così in attacco.
Perché a forza di pensare e parlare di futuro, il rischio grande è quello di rovinare il presente. La classifica dice che l'Inter (32 punti su 64 in trasferta, nessun altro così bene) fa ancora in tempo ad arrivare seconda come quarta, e se è vero che conta solo vincere, alla fine non sarebbe la stessa cosa: l'ultima Inter seconda è quella del 2011, poi niente di meglio che quarti posti o peggio. Finire come nessun'altra Inter negli ultimi 10 anni, sarebbe per Conte, chiamato per vincere, una mezza vittoria, da sventolare sulla faccia dei critici, che come le sconfitte cominciano a crescere nel numero, anche tra i tifosi.
Stasera Martinez resta finalmente a riposo. Ci sarà quindi Sanchez accanto a Lukaku. Fermo anche l'enigmatico Eriksen: al suo posto (ma non nel suo ruolo) Borja Valero, uno dei migliori nel post lockdown. Difesa obbligata per la doppia squalifica di D'Ambrosio e Bastoni, col rientro di Skriniar accanto a Godin e De Vrij. Confermato Brozovic e con lui forse Gagliardini (Vecino l'unica alternativa). «Siamo delusi, vogliamo ricattarci: bene che si giochi subito», dice Conte.
«Le statistiche dicono che vogliamo sempre imporre il nostro gioco agli avversari, ma i punti contano di più», l'amara verità. Il Verona è temibile: lo dicono classifica e andata (2-1 in rimonta). Uno sguardo in più su Kumbulla, difensore di 20 anni. Piace anche all'Inter, non solo a Lazio e Juventus.
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