Messi dà buca all'Inter Ma in un S. Siro da record non è una gita in Barça

Conte in emergenza è padrone del proprio destino, basta vincere. Incasso choc: 7,5 milioni

Messi dà buca all'Inter  Ma in un S. Siro da record non è una gita in Barça

Partite così, è bello anche solo giocarle. Figuriamoci vincerle. Inter-Barcellona vale tutto per Conte e niente per Valverde, che infatti lascia a casa Messi e punta su chi abitualmente non gioca titolare. Ci dovrebbe essere Vidal: chissà che non giochi la prima partita da interista. Record d'incasso per il calcio italiano: 7 milioni e mezzo cui in caso di qualificazione se ne sommeranno subito altri 12,2 (9,5 per la qualificazione, 2,7 per la vittoria) più l'incasso degli ottavi. Ci sono in ballo il prestigio, ma anche il mercato di gennaio. «L'importante sarà non avere recriminazioni, proviamoci»: Conte non si nasconde. «All'epoca del sorteggio, saremmo stati contenti e orgogliosi di arrivare a giocarci la qualificazione all'ultima partita». Il Barcellona-2, almeno a parole non lo illude. «È una grande squadra, costruita per giocare tanto e vincere tutto: se mancherà qualche stella, ci sarà in campo qualcuno altrettanto bravo».

Beato Valverde che può fare turnover, vorrebbe dire Conte, costretto invece ancora una volta a scelte quasi totalmente obbligate: l'unica libertà può prendersela sulla fascia sinistra, tra gli anelli deboli Lazaro (favorito) e Biraghi. Dove pesca, pesca male. Per il resto, Candreva (mal di schiena) va in panchina e quindi D'Ambrosio gioca a destra e non al posto di Godin, dove fino a sabato Conte ipotizzava di utilizzarlo. In mezzo ancora Borja Valero, sperando che regga, più il crescente Vecino e l'esausto Brozovic. Asamoah (con la Roma in campo nel finale) ha di nuovo male al ginocchio e - come Gagliardini - non sarà nemmeno in panchina. Giocare senza 5 centrocampisti, la partita che vale da sola il primo obiettivo di stagione e (almeno) 16/17 milioni, non è certamente un buon segnale. «Andare avanti sarebbe importante perché molti di noi, me compreso, non hanno grande esperienza in Champions League», sospira Conte.

A spingere le speranze sue e dell'Inter ci sono ancora una volta i gemelli Lukaku e Martinez, a secco contro la Roma e in verità anche meno brillanti di sempre negli ultimi 2 mesi. In Europa, per Lukaku un solo gol (a Praga, 2 settimane fa) mentre Martinez è già a quota 5 (in 5 partite) e anche se stasera non ci sarà Messi a guardarlo da vicino, di sicuro tra i dirigenti blaugrana ci sarà chi prenderà un'altra volta nota della sua partita. Per trattenerlo, l'Inter deve diventare grande in fretta, più in fretta di quanto sta diventando grande l'argentino.

A proposito del record d'incasso: sono 7,5 milioni di euro per soli 72 mila spettatori, perché una piccola porzione del terzo anello non è agibile. Malcontati fanno una media di 104 a biglietto.

Nel 2010, semifinale Champions, stessa partita e anche allora primato per il calcio italiano, ci furono 77 mila spettatori e "solo" 4,7 milioni d'incasso, ovvero costo medio del biglietto 61. Forse si sta esagerando. E quanto costerà vedere Inter-Barcellona, il giorno in cui si dovesse giocare in un'arena per 60 mila persone?

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