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Mihajlovic, primo giorno sulla panchina del Milan

Inzaghi esonerato ufficialmente: "Amarezza e delusione" Sinisa a Milanello, poi ad Arcore. Boateng, ipotesi ritorno

Mihajlovic, primo giorno sulla panchina del Milan

Addio a Inzaghi, tocca a Mihajlovic. Da ieri è cominciata la nuova avventura del Milan con uno "strappo" alla storia (congedato anche Tassotti dopo 30 anni giusti giusti) e all'eroe di Atene 2007 e con l'abbraccio a un antico rivale dichiarato (per la sua milizia interista come calciatore e poi come vice di Mancini) che ha il compito di introdurre disciplina nello spogliatoio e rilanciare il marchio, reso opaco dal decimo posto. Pippo ha scelto la via diplomatica nel congedo pubblico (via facebook) scritto da un suo collaboratore, tosto e risoluto invece è stato nel richiedere l'esonero per non perdere i 300mila euro di differenza (proposta milanista: 600 mila invece dei 900 mila per la rescissione consensuale). Dopo i ringraziamenti a società e curva, nelle sue espressioni («amarezza e delusione per non aver potuto continuare»), c'è tutto il dispetto per il nuovo mercato che si profila all'orizzonte di Milanello mentre a lui son toccate «le vacche magre». È l'unico legittimo rimpianto di Pippo dopo una serie inenarrabile di errori e omissioni oltre che la povertà del calcio esibito.

Sinisa Mihajlovic ha rispettato il copione preparatogli dal club. In doppiopetto blu si è presentato a casa Milan, foto ufficiale con Galliani e Barbara Berlusconi, poi viaggio a Milanello per tenere a rapporto lo staff: l'unico superstite dell'era Inzaghi è rimasto il preparatore dei portieri Alfredo Magni, gli altri 5 sono tutti provenienti dalla Samp (Bovenzi è un altro passato dall'Inter) dove hanno lavorato in team. Qui sono stati pianificati il raduno (6 luglio) e il fitto programma di amichevoli e tornei in giro per il mondo (in Cina a fine luglio e in Germania) più qualche modifica al format fin qui seguito per allenamenti e ritiri. In serata il nuovo allenatore, con Galliani, si è trasferito ad Arcore, ospite per la seconda volta di Silvio Berlusconi per discutere ancora e più a lungo di mercato. Già perché questo è l'argomento del giorno, a cominciare dalle notizie provenienti da Doha e dall'incontro tra Ibrahimovic, il suo agente Raiola e il presidente del Psg. Le prime foto provenienti dal Qatar in aeroporto e in albergo più la notizia dello spostamento della presentazione del profumo griffato dallo svedese hanno dato gas all'ottimismo pur se le cifre dell'operazione sono tali da spaventare persino un club come quello rossonero.

Finora Berlusconi e il Milan si sono occupati quasi esclusivamente dell'attacco (reparto intasato nonostante la partenza di Pazzini per i ritorni di Niang e Matri) mentre il tecnico serbo vuole puntellare il centrocampo dove ci sono da sciogliere alcuni nodi (rinnovo di De Jong) e da rimpolpare lo schieramento. E non soltanto con l'obiettivo numero uno, Kondogbia, del Monaco per il quale Galliani tornerà all'assalto tra un paio di giorni. Per realizzare questa missione l'ad ha personalmente avvisato Abate che sarà costretto a disertare il suo matrimonio (anche Ibra mancherà all'appello perché in viaggio negli Usa).

A proposito di centrocampisti, nelle ultime ore è tornata d'attualità la candidatura di Kevin Boateng in rotta con lo Shalke 04, operazione definita dagli addetti "mera possibilità" (l'ex milanista è in organico al club tedesco e non è stato quindi liberato).

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