Mihajlovic a rapporto da Galliani Alla ripresa il Milan cambia faccia

Mihajlovic a rapporto da Galliani Alla ripresa il Milan cambia faccia

Al primo scossone, ecco spuntare le cinture di sicurezza per evitare altri danni dalle possibili turbolenze del campionato. Al Milan si cambia quasi tutto: non si cambia tecnico, si cambia invece registro tattico, si cambia il profilo psicologico del gruppo e si pensa, per la ripresa, di recuperare un paio di guerrieri (Mexes e De Jong) rimasti negli ultimi tempi fuori dai giochi e dal campo.

È questo, probabilmente, uno dei temi affrontati ieri mattina durante i 30 minuti impiegati da Galliani e Mihajlovic passeggiando per i vialetti di Milanello a discutere dei mali e dei rimedi per questa squadra partita col vento in poppa e adesso ridimensionata, anzi addirittura umiliata dalla scoppola subita dal Napoli. Da ieri è tornato in gruppo Mexes, il difensore centrale riconfermato nell'estate scorsa per volontà esclusiva del presidente Silvio Berlusconi. Lui si era già promesso alla Fiorentina (tramite Pradè) ma fu bloccato dal no proveniente da Arcore. È uno di sicura personalità, capace di offrire garanzie al reparto, in grado di guidare l'altro partner, il giovanissimo Romagnoli che a 20 anni non può essere il leader della difesa. Il secondo esponente è Nigel De Jong, anche lui combattente di razza, capace di proteggere, meglio di Montolivo, la difesa. Di qui lo sviluppo tattico nuovo, già parzialmente sperimentato a Udine. Sarà allora un Milan targato 4-4-2, perciò con due centrali a centrocampo (De Jong-Montolivo) e sugli esterni Bertolacci e Bonaventura (ieri partito per Coverciano in sostituzione di Insigne tornato a Napoli). Mexes ha lanciato la sua candidatura per Torino e il suo ritorno è considerato anche un segnale di riappacificazione con il tecnico: tra i due, negli ultimi tempi, quando Sinisa ha puntato prima su Rodrigo Ely e poi su Zapata, i rapporti si erano incrinati. La scelta, in sintesi, è quella di correggere con esperienza e personalità lo schieramento rossonero.

«Occorre un intervento urgente a centrocampo» il parere di Zaccheroni che ha individuato «nella mancanza di un leader» l'altro difetto strutturale del Milan attuale. Le modifiche immaginate da Mihajlovic sembrano andare proprio in questa direzione col recupero anche di Balotelli il quale non parteciperà all'amichevole di oggi a Monza per completare il lavoro specifico messo a punto dai preparatori. Anzi proprio un tweet di Mario, «torno presto», ha fatto partire la giostra dei commenti da Liverppol. Il riferimento era invece al Milan e al campionato italiano.

Per completare l'organico, spolpato dalle convocazioni, per la prima volta in forma ufficiale, si aggregherà alla squadra anche Boateng che finora si è allenato da una settimana a Milanello.

Certo non è pensabile che la presenza di Boateng possa aiutare il Milan attuale a togliersi dai guai che di sicuro non sono fisici. L'ultima statistica ne è una conferma: fin qui il Milan ha percorso 709 chilometri, una media di 101 km a partita, davanti a Roma e Inter in graduatoria. Segno che non vale tanto quanto corri ma come corri.

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