Piccoli Balotelli crescono a Milanello, anche perché l'originale resterà un sogno per i tifosi del Milan. Lo ha confermato ieri sera Silvio Berlusconi alla festa di Natale del Milan in Triennale a Milano, facendo i complimenti al baby Niang - il futuro nuovo Supermario - e ribadendo che il futuro non si faranno follie: «Quello attuale è un Milan di transizione per rimettere insieme un team di campioni. Di campioni abbiamo vissuto per 26 anni ora con un po' di pazienza affronteremo un periodo di 3 anni per aspirare ad essere nuovamente protagonisti in Italia, Europa e nel mondo». Questa è la notizia principale della serata, soprattutto perché il presidente ha rivelato che a gennaio si punta sui giovani e potrebbero arrivare 3-4 nomi nuovi, «che stiamo considerando ma che non dico sennò salgono subito i prezzi». Con l'incognita Robinho («È da tanti anni via dal Brasile e ha nostalgia, ma cercheremo di tenerlo») e con la certezza che il Milan resta di proprietà della real casa: «Questa squadra è parte della mia storia e spero che la mia famiglia possa fare ancora tanto per lei. Io sono disposto ancora a tutto, basta che i tifosi non pretendano la mia discesa in campo con la maglia numero 9. Sono convocato e rispondo. E tornerò a Milanello per fare quello che ho sempre fatto: infondere certezze e dare anche qualche consiglio tattico».
Magari per un impiego più frequente M'Baye Niang, francesino di 18 anni meno qualche giorno (mercoledì 19 dicembre il compleanno), il nuovo Balotelli e attaccante di professione tutta da costruire, capace di debuttare sulle cronache milanesi solo per l'incidente con i vigili urbani (scoperto a guidare senza patente denunciò l'identità fasulla, Traorè invece che Niang) e sottoposto, per questo motivo, a una bella lavata di capo da parte di Allegri, sodali più maturi e dirigenti di via Turati. Inutile scomodare, per le affinità anagrafiche, Gianni Rivera (anche lui firmò un gol a 17 anni e 2 mesi), inutile segnalare l'amicizia spuntata naturalmente con Stefanino El Shaarawy, inutile ricordare che già a Napoli, in una sfida molto più impegnativa di quella con la Reggina di giovedì sera, Allegri lo aveva spedito nella mischia per far saltare il banco. Ecco allora la qualità decisiva di Niang: può spaccare la partita. Con quella sua corsa sì alla Balotelli, caracollando dalla destra verso il centro, alternando la soluzione personale (proprio come a Napoli dove sfiorò il 3 a 2) al lancio per il sodale meglio piazzato (assist a Pazzini).
«Ha qualità diverse da Balotelli ma adesso lasciatelo crescere» è l'appello di Allegri. Ma sono i cavalli matti che possono trasformare il Milan giovanissimo di questi mesi in una squadra dal futuro garantito. Magari sempre in coppa Italia ma contro la Juve, a gennaio. E su consiglio di Berlusconi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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