MilanelloPotenza di una sconfitta. É bastata la dolorosa eliminazione dalla Juve in coppa Italia, mitigata da una prova promettente in alcuni esponenti, per convincere il Milan che questa, della gioventù, è la strada giusta e che anzi è il caso di accentuare l'identità. Come? In modo semplice e naturale, cogliendo al volo l'occasione della squalifica di Pazzini per presentare in attacco il trio gioventù che può rappresentare plasticamente il futuro. La crasi è ElBoNi e scandisce l'utilizzo da sinistra verso destra di El Shaarawy, Bojan e Niang, il francesino ammirato nel finale della sfida di Torino. L'età media del trio è la classe 1992, insomma un ponte lanciato verso il futuro invocato da Silvio Berlusconi. Ma è solo una tessera del mosaico che faticosamente Allegri e Galliani stanno realizzando. Perchè a questa scelta, molto coraggiosa, se ne aggiungerà prossimamente un'altra che riguarda il portiere brasiliano Gabriel, altro '92, tolto dal mercato e preparato dal tecnico livornese con questa promessa: «Devo indovinare il momento giusto per farlo esordire senza bruciarlo». Abbiati e Amelia hanno il concorrente in casa.
Potenza di una sconfitta. Oltre a Niang, subito rilanciato nella mischia, anche Traorè, iscritto nella lista dei partenti a gennaio, ha guadagnato un bel po' di credito e costretto, oltre che i critici, anche i cronisti di calciomercato a cambiare registro nei suoi confronti. Niente più cessione garantita. «Prima di sostenere che è da Milan deve mettere insieme non i tempi supplementari ma un discreto numero di partite» l'obiezione legittima di Allegri che considera l'appuntamento di mercoledì scorso «un passo avanti sul piano del gioco e dell'autostima», non certo per i risultati che adesso diventano il discrimine per la sua conferma sulla panchina rossonera. Perciò da Milanello restano in partenza Mesbah (ora c'è una offerta tedesca), Strasser e Carmona (per entrambi chiamate dalla Turchia). Nessun cambiamento di rotta invece sul conto di Boateng («l'ho trovato sereno e tranquillo») confermato a Genova nel ruolo di mezz'ala, dopo la perfomance torinese, «la migliore prova da quando è al Milan» secondo il tecnico. Potenza di una sconfitta, dunque, che può dare il via alla rincorsa del terzo posto, obiettivo molto complicato in verità.
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