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Milano beffata, Sassari rimonta e la sbatte fuori Ko anche Cantù

L'Emporio resta devastato un altra volta, adesso che aveva tutti gli allarmi accessi e il miglior personale possibile per aprire una nuova era milanese nel basket: la Dinamo diventa corrente da sedia elettrica per il povero Armani impietrito sulle sedie del Forum dove già era rimasta senza voce e lacrime la Cremascoli di Cantù infilzata dai bambini d'oro di Reggio Emilia.
Drake Diener, 24 punti, 13 nell'ultimo quarto, un canestro da 3 tirando sulla linea di metà campo alla fine del terzo quarto, e la zanzara Marques Green per ridare la malaria dell'egoismo alla squadra di Luca Banchi trafitta 82-80 nella coppa che non poteva davvero perdere, anche perché tutto girava a suo favore, infortuni compresi, considerando che Sassari era senza il corazziere Gordon, pensando colpo di Reggio (84-77 su una Vita non proprio snella), prendendo in esame solo il primo quarto quello che sembrava fatto per una dolce passeggiata in galleria: 24-11, margini anche di 20 punti. Ma era quello il momento dei tarli e degli specchi deformanti, cominciando da Hackett che non trovava il canestro e non sentiva i due mangiafuoco: Gentile 13 punti in 10' poi virgola, Langford 16, ma con errori ai liberi clamorosi, rinunciando a vedere Lawal che faceva strage, 20 punti, 8 rimbalzi in un dominio sotto canestro (48-33) che avrebbe dovuto decidere cento volte una partita riaperta dalla presunzione e perduta quando è tornato nel Forum di Assago, davanti ad oltre 8000 spettatori, quel fantasmino che ha già fatto andare in acido il sangue di chi può comprare tutto, mai l'anima vera di un giocatore che si deve forgiare nella sofferenza non sfilando in occhiali neri.
Milano al tappeto, Sassari e Romeo Sacchetti giustamente in festa con il sogno di arrivare alla finale a meno che oggi Reggio Emilia non ripeta il capolavoro con i suoi cinni, tutti nati dopo il '90 come Mussini, Silins, Cervi e la sorpresa Pini, ragazzi prodigio per il capolavoro che ha stupito anche il presidente di confindustria Squinzi che a Reggio Emilia ha uno stadio, una squadra di calcio presa a Sassuolo, ma non una meraviglia come quella del cuoco friulano Menetti che sa cantare alla luna.


Alla luna finta del pomeriggio piovoso hanno fatto una serenata anche Brindisi, 83-70 su una Reyer senza testa, e sul valzer dei sospiri la Mens Sana Siena che ha battuto senza lasciare un sorriso la Roma infilzata in difesa, dominata a rimbalzo, e messa a terra dal Marquez Haynes da 18 punti, 1 in meno di Erik Green, il giubilato da Milano per l'affare Hackett che doveva dare alla barchessa sul Naviglio autonomia per vincere tutto. Niente. A letto senza cena e senza trofei ancora una volta.

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