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Il milionario Kuipers a cui non si può urlare "venduto"

Premio alla carriera per l'olandese, all'ultima gara, e quel precedente fortunato per noi nel 2014

Il milionario Kuipers a cui non si può urlare "venduto"

Non siete ancora stanchi di teorie del complotto, sospetti di favoritismi dell'Uefa verso gli inglesi, parziale cecità del Var? Perché non puntare pure sull'arbitro, allora? È Bjorn Kuipers, 48 anni, oggi all'ultima partita della sua carriera. Olandese come Danny Makkelie, contestato arbitro di Inghilterra-Danimarca, già attivo per gli Europei del 2012 e del 2016 e dei Mondiali del 2014 e 2018, nonché della finale di Champions League tra Atlético Madrid e Real Madrid,

Kuipers è il secondo personaggio consecutivo particolare a dirigere una grande finale. Nel 2018 Francia-Croazia dei Mondiali la diresse l'argentino Nelson Pitana, ex attore e guardia giurata, ora tocca al proprietario di alcuni supermercati della catena Jumbo nonché di un salone di parrucchiere nella sua città natale di Oldenzaal, neanche 10 chilometri dal confine con la Germania. Kuipers è milionario dichiarato (patrimonio di 13 milioni di euro, aggiornati al 2016), avendo messo a ottimo frutto, nella gestione degli affari, la laurea in economia aziendale e una certa intraprendenza. Nata, sul campo, da origini curiose: da giovane calciatore, nel piccolo club Quick '20 (che ora conta tra gli sponsor il marchio Jumbo Kuipers'), contestava così di frequente le decisioni degli arbitri che un giorno uno di loro gli disse, più o meno, «visto che ne sai più di noi, fai il corso e dimostraci quello che sai fare». Quell'arbitro era suo padre Jan, e alla fine gira e rigira il fischietto e quella che una volta si chiamava giacchetta nera hanno fatto parte della sua vita: sua moglie Marlies è infatti la nipote di Dries van Leeuwen, arbitro attivo dal 1948 al 1965 a cui fu affidata la finale di Coppa delle Coppe del 1963 tra Tottenham Hotspur e Atletico Madrid, 5-1 per gli inglesi.

Kuipers ha diretto Inghilterra-Italia (1-2) dei Mondiali del 2014 e in campo è uno che non le manda a dire: le dice direttamente, almeno secondo Marco Verratti e Ander Herrera, che dopo la semifinale di ritorno di Champions League dello scorso aprile tra Manchester City e Psg lo accusarono di aver risposto in maniera offensiva alle loro proteste per l'espulsione di Angel De Maria ed altre fischiate contestate.

L'olandese è uno dei pochi arbitri ad aver diretto tutte e tre le finali delle maggiori competizioni europee per club (Europa League, Champions League e Supercoppa UEFA), è stato il fischietto di altri tre incontri dell'Europeo (Danimarca-Belgio, Slovacchia-Spagna e il quarto tra Repubblica Ceca e Danimarca).

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