Aveva ragione Gattuso. A dirsi enormemente dispiaciuto per non avere potuto giocare Juventus-Napoli in programma lo scorso 4 ottobre: «Io volevo scendere in campo, avremmo trovato una Juve ancora in costruzione e un po' ballerina», le sue parole all'epoca. Invece, in attesa di capire quando sarà recuperato il match finora non andato in scena e la cui telenovela sul 3-0 da assegnare o meno ai bianconeri si era protratta praticamente fino a Natale, tutti ricordano come andò a finire: le polemiche sull'intervento dell'Asl di Napoli che impedì la partenza della squadra partenopea con destinazione Torino, le prese di posizione di De Laurentiis, il primo e il secondo verdetto a favore della Signora e, infine, la decisione di annullare tutto. Prima o poi, Juve e Napoli si affronteranno allo Stadium nella sfida valida per la terza giornata di andata del campionato: nel frattempo, oggi si disputerà il ritorno al Maradona. In situazioni del tutto differenti rispetto a quattro mesi fa: Pirlo è sulla buona strada per tenere fede al soprannome di Maestro e, nel 2021, ha vinto sei partite di campionato su sette perdendo solo contro l'Inter. Per di più, ha alzato al cielo la Supercoppa battendo proprio il Napoli e raggiunto la finale di Coppa Italia. Gattuso, al contrario, nell'anno nuovo ha raccolto quattro successi e tre sconfitte, è uscito di scena nella seconda manifestazione nazionale e sente la panchina scricchiolare in maniera pericolosa al punto che un eventuale ko odierno potrebbe decretarne l'addio: considerato che prima della pausa natalizia pareva quasi scontato un prolungamento del contratto, si capisce bene come le cose abbiano preso una piega inattesa.
«Può capitare di essere mandati via, fa parte del nostro lavoro le parole di Pirlo -. Mi dispiace per la situazione di Rino, ma devo pensare ai miei problemi e a cosa devo fare». Del resto non potrebbe essere altrimenti: il «mors tua vita mea» vale quasi ovunque, certamente nel calcio dove capita che vecchi amici e colleghi si trovino sulla parte opposta delle barricate. Se poi De Laurentiis deciderà di dare il giro alla baracca, avrà semplicemente girato con un po' di ritardo un cine-panettone che negli anni ha visto protagonisti allenatori con curricula anche più luccicanti di quello dell'ex Ringhio.
Nulla può comunque essere dato per scontato. Certo, il Napoli si appresta ad affrontare il match con il morale sotto le scarpe e anche una rosa decimata dalle assenze di Mertens, Ghoulam, Koulibaly, Manolas, Hysaj e Demme: potrebbe stare meglio, ecco.
Quanto alla Juve, che in campionato non subisce gol da tre partite di fila, non avrà Arthur, Dybala e probabilmente nemmeno Bonucci: De Ligt dovrebbe essere il partner di Chiellini (pronto a tagliare il traguardo delle 400 presenze in serie A), mentre in attacco Ronaldo farà coppia con uno tra Morata e Kulusevski. Curiosità: dovessero imporsi gli azzurri, batterebbero la Juve due volte consecutive in campionato come non accade dalla gestione Mazzarri del 2011. Chissà se DeLa ne è al corrente.
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