Di Natale avvilito, Vidal-Pirlo gran regia, Buffon assente

È successo al dodicesimo, subito: Sebastian Giovinco, 1,64 in caduta libera, si è trovato davanti Zeljko Brkic, 1,94 in elevazione. Impatto inevitabile ma non letale per la Formica atomica solo perché il portiere serbo alza le braccia in segno di resa e sullo slancio colpisce la testa di Giovinco con la sua pancia. L'azione avviene in area, per Valeri non ci sono dubbi, rosso e rigore.
L'avvio è delizioso perché l'assist di Andrea Pirlo è uno spiovente di trenta metri preciso e morbido sul quale corrono in tre ma è destinato ai piedi di Giovinco, si vede. Danilo appoggia un braccio sulla schiena dell'attaccante della Juventus già prima che entri in area, Brkic arriva a lavoro finito ma paga lui. Se l'avvio è delizioso, il finale è amaro e avvilente perché si torna a discutere su un regolamento che penalizza tre volte il portiere che commette il fallo: espulsione, rigore, squalifica. Se poi è anche probabilmente innocente, si cade nell'assurdo. La sfida fra Udinese e Juventus comunque è finita qui. Giampaolo Pozzo non è riuscito a trattenere niente: «È la seconda volta che Valeri ci arbitra ed è la seconda volta che conferma di essere privo di equilibrio e buon senso. Il rigore si può dare, non è Brkic però a commetterlo. Poi che la Juve vinca qui al Friuli ci può stare, ma così si rovinano le partite, e se ne stiamo discutendo vuol dire che in questo episodio c'è stato qualcosa di poco chiaro». Francesco Guidolin rivela: «Sono passati alcuni secondi prima del fischio dell'arbitro, nello stadio c'era un silenzio irreale in quanto sembrava che l'azione continuasse...Non voglio parlare dell'arbitro, ho sentito il mio presidente, condivido quanto ha detto».
Circa sette minuti prima di lanciare Giovinco, Pirlo aveva fatto altrettanto con Lichtsteiner mettendolo solo davanti a Brkic. L'esterno basso della Juve ha calciato alto ma era un segnale evidente di come sarebbe girata la sfida fra la terza e la prima dello scorso campionato. Le premesse c'erano per dare un buon spettacolo, Guidolin aveva confermato Fabbrini dietro Di Natale, la Juventus con Giovinco-Vucinic davanti, Buffon e Chiellini al rientro. Su Giovinco grande pressione, il suo riscatto è costato 11 milioni contro i quattro iniziali della comproprietà con il Parma, tifosi divisi, il top player che non arriva perché a certe cifre non c'è gara e Giovinco messo sempre in mezzo. Con Matri avvilito in panchina. Invece ieri sera, rigore procurato a parte, Giovinco è stato determinante, ha realizzato una doppietta, ha duettato con Vucinic mostrando un feeling con il montenegrino quasi insospettabile. Un gol di rapina e uno di precisione, impossibile fare meglio, esattamente un minuto prima di realizzare il suo secondo gol, aveva scodellato in area piccola un pallone direttamente sulla fronte di Vucinic.
Dopo il rigore l'Udinese non si è subito arresa, anzi per Guidolin la fine è arrivata con il raddoppio di Vucinic, forse proprio per la semplicità con cui si è palesato: da Asamoah breve passaggio in orizzontale, Armero sbaglia il tempo, limite dell'area, la palla arriva a Vucinic che prende la mira e di piatto mette sulla sinistra di Padelli. Poi è arrivata la doppietta di Giovinco e altre palle gol abbastanza clamorose sui piedi di Marchisio, Matri e Quagliarella, subentrati nel finale a Vucinic e Giovinco. Sul 4-0 l'orgoglio friulano ha portato Lazzari in gol su azione confusa e difesa bianconera quasi rispettosa.


Gara che non dà indicazioni, la Juventus è forte ed è a punteggio pieno (quarantesimo risultato utile consecutivo in campionato), ha macinato l'Udinese, a tratti ha dato l'impressione di non voler infierire nonostante Carrera chiedesse altri gol, ma giocava contro dei fantasmini. Il dg Marotta alla fine ha spiegato le cose: «Io li capisco, sono amareggiati, l'espulsione ha condizionato la partita. Però noi siamo venuti qui per vincere e abbiamo vinto».

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