Nico e Lewis, è guerra aperta E Ricciardo se la ride ancora

Rosberg sperona Hamilton al 2° giro e lo mette fuori gara Ma ridateci Senna e Prost. Raikkonen meglio di Alonso

Nostro inviato a Spa Francorchamps

Ridateci Senna e Prost. La rivalità fra Rosberg ed Hamilton non è la riedizione di una grande sfida tra fuoriclasse al volante di una monoposto missile. Non è Ayrton contro Alain. Non è McLaren contro McLaren o McLaren contro Ferrari. È robetta al confronto. Un litigio fra condomini di casa Mercedes. Cose tristi. Se a Spa, che sta alle corse come la Scala alla lirica, finisce che si litiga come fra vicini di pianerottolo, allora ditelo. Allora fermiamoci tutti. La F1 è mito, è fascino, è storia di eroi. Mica di vicini stupidamente litigiosi. Meno male che ci sono i dentoni e il sorriso di Daniel Ricciardo a rasserenare il clima. Il talento Red Bull sta facendo venire l'esaurimento a Vettel e intanto incassa la terza vittoria, la seconda di fila. E ringrazia casa Mercedes per tutto il ben di dio che gli sta regalando. Senza l'autoscontro di ieri e le tensioni degli ultimi mesi fra Nico e Lewis, Daniel non avrebbe vinto così tanto.

L'esatta misura di quanto stiano combinando e sprecando in casa uber alles la offrono i nervi a fior di pelle del boss Ferrari, Mattiacci. Alla fine Kimi 4° e Alonso 7° sono cosa dignitosa. «Ma abbiamo sprecato, ancora un nostro errore umano, e con Fernando abbiamo gettato via un podio…». Parla di batteria, quella per la procedura d'accensione, che pochi minuti prima del via s'è scaricata e però l'unità di riserva era già stata portata nel box. Per cui minuti gettati ad attenderla e penalità inferta dai giudici: stop and go di 5” da scontare in gara per ritardata uscita dalla griglia. Parla di questo Mattiacci, però gli girano a mille perché con tutto ciò che regalano i due litiganti Mercedes, un Alonso in forma se la sarebbe potuta vedere persino con Ricciardo.

Ridateci Senna e Prost. Ayrton s'infuriava per una lobby francese comandata dall'allora presidente Fia Balestre che proteggeva e spingeva Alain. Quella fra i due era una battaglia di talento e politica. Volavano cose grosse. Non gli stracci sul pianerottolo come avviene tra Hamilton e Rosberg. Qui ieri sono saltate tutte le marcature e in modo indecoroso. In pista e poi fuori. Nico ha speronato al secondo giro Hamilton, per cui gara ammazzata per l'inglese con la gomma scoppiata e attardata per il tedesco con l'ala rovinata. Il botto fra i due temuto per mesi è così arrivato nel peggiore dei modi. Erano ed eravamo tutti avvisati: prima il bel duello in Bahrein, poi le accuse dei Lewis a Nico «che mi copia la telemetria» e quelle di Nico a Lewis «che usa un settaggio di motore non consentito dal team…»; quindi l'errore in qualifica commesso a Monte Carlo da Rosberg non appena ottenuto il miglior tempo che sapeva di parcheggio salva pole e, infine, Hamilton che non lascia passare Nico in Ungheria.

Però sono straccetti. Ridateci Senna e Prost. Perché quelli erano piloti tutti di un pezzo, questi alla fine sono ragazzetti. Toto Wolff, team principal Mercedes, tuona: «Una manovra inaccettabile, Nico e Lewis stanno rovinando la filosofia del team che vuole dare pari opportunità di lottare. Stiamo gettando punti preziosi e non vorrei che ci ritrovassimo a perdere uno dei due campionati ad Abu Dhabi (verranno assegnati punti doppi, ndr ) per essere stati troppo liberali con i piloti». E Lauda, il presidente onorario: «Sì, tutto inaccettabile. Fosse avvenuto all'ultimo giro avremmo anche potuto discuterne. Nico è stato stupido… serve una riunione con loro».

E la riunione arriva. Solo che dopo, neanche fosse davvero nella tromba delle scale del condominio Mercedes, Hamilton spiffera tutto: «Nico ha detto che l'ha fatto apposta, che voleva mandarmi un segnale, un avvertimento, darmi una lezione».

E Wolf: «Rosberg non se la caverà con una bacchettata sulle mani…». E Nico via twitter: «È stato solo un incidente di gara». Ma dai. Che tristezza. Siamo alle prese con una rivalità fatta di stracci, di panni lavati in pubblico, Ridateci Senna e Prost.

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