Decima pole del ragazzo tedesco di trentatré millesimi davanti al compagno inglese, la diciassettesima del duo über alles, e undicesima prima fila made in Mercedes. Il dominio di Rosberg ed Hamilton costringe a dare i numeri. Anche Alonso li dà, ma per motivi diversi, a inizio qualifiche, quando si ritrova in pista con la batteria scarica che però subito dopo si ricarica ma è un subito che non arriva in tempo per disinnescare l'eloquio asturiano. Non siamo ai livelli di «siete degli scemi» o dei geni o quelle cose lì di Monza 2013, però siamo a un buon livello di non sopportazione. Fernando infatti urla via radio «Ahiahiahi, batterie scariche a inizio Q1, ma come è possibile? Come?», smanacciando a pugno duro a favore di telecamera nel tipico gesto del «che cacchio avete combinato?» Fatto sta, 8° tempo finale, un secondo lontano dal duo über alles (10° Raikkonen). A fine qualifiche dirà: «Per tutto il week end siamo stati settimo e ottavo, ora ottavo e decimo... Purtroppo questa è la nostra realtà. Quanto alle parole via radio, potete dire quello che volete... Non sono nervoso... Non c'è nessun problema con la squadra. Però è chiedere troppo di farsi trovare competitivi, pronti per il Q1? Tutti quelli che vogliono bene alla Ferrari desiderano poter dare il massimo». E su questo non bisogna essere né geni né scemi per capire che lo spagnolo ha ragione. Fatto sta, ancora oggi e Abu Dhabi e poi sarà tutto finito. Anche perché la telenovela del dove andrà Nando? dovrebbe essere in dirittura d'arrivo: in settimana pare sia atteso a Woking, sede McLaren, per la firma del biennale da 35 mln a stagione di cui si parlava nei giorni scorsi.
Queste le tristezze varie di una F1 a fine stagione a cui va aggiunta di diritto la colletta online fra i tifosi avviata dalla Caterham per trovare i 3 milioni di euro necessari per correre ad Abu Dhabi. Giusto il commento di Bernie Ecclestone, il patron di questo Circus sgangherato: «Penso che sia un disastro. Non voglio vedere in giro ciotole per accattonare denaro. Se le persone non possono permettersi di stare in F1, trovino altro da fare... Se mi siedo a un tavolo di poker senza potermelo permettere o mi uccidono o devo lasciare». E per correre ai ripari, stamane parlerà coi team della terza monoposto.
Per fortuna in F1 ci sono anche cose belle. Il pubblico di San Paolo, ad esempio e la torcida dedicata a Felipe Massa terzo a due decimi dalle Mercedes. Ma soprattutto suo figlio Felipinho che zampettando con mamma per la pitlane ha gridato divertito «sono molto felice, bravo papà».
Bravo davvero papà, perché mentre chi l'ha sostituito in Ferrari è da un anno che fa strapeggio, lui è tutto il campionato che sta facendo strameglio. «Sono contento, è incredibile la carica che mi dà il pubblico, la mia gente. Spero che questa energia mi aiuti a centrare il podio e, chissà, qualcosa di più...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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