Nico&Lewis, non c'è pace in F1

Alonso sdrammatizza, ma niente da fare. Rosberg: "Ho chiesto scusa ma...". Hamilton: "Ora cosa succederà in gara?"

Nico&Lewis, non c'è pace in F1

Nostro inviato a Monza

Questo, nel parco, non è il solito Gran premio. È qualcosa di più, di diverso. È mesto, è sotto tono e ha troppe tinte opache. Perché è il Gran premio di Alonso triste e «frustrato» come ha detto e ripetuto lui. Ed è il Gran premio del presidente Montezemolo pure lui triste e frustrato ma che non lo dice e non lo dirà neppure domani in visita da queste parti, e però lo pensa perché sa che fra un anno sarà a fare altro. Magari a volare alto sull'Alitalia e si fa per dire, magari a godersi milionarie pensioni e non si fa per dire.

A ben vedere, questo del parco si presenta soprattutto come il Gran premio del possibile botto, dell'attesa esplosione o implosione in casa Mercedes dopo gli autoscontri di due settimane fa a Spa. Tanto più sentite le parole di ieri, visti gli sguardi mai incrociati, notati i sorrisi inesistenti fra Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Nico costretto a chiedere scusa alla vigilia della corsa monzese che «però non è vero, non lo fai mai se te lo impongono altri. Ho deciso così perché il tempo è consigliere e perché ho avuto modo di rivedere le immagini… e poi anche Lauda, il presidente del team, si è scusato con me per le dichiarazioni a caldo di Spa («Nico è stato stupido», ndr )».

Lewis, invece, delle scuse se ne infischia, Lewis non guarda mai Nico e, anzi, approfitta di un imbarazzato Alonso fra sé e il compagno nemico. E commenta: «Semmai, adesso, mi domando che cosa farà la Fia? Perché d'ora in poi, visto che non hanno punito Rosberg, noi piloti ci dovremmo sentire liberi di correre tutti più vicini e lottare più al limite tanto non si viene puniti se chi è davanti viene sbattuto fuori. Oppure subiremo comunque una penalità?». Non si sa, non si capisce. «Insomma, adesso la linea fra ciò che si può fare o no diventa molto sottile».

Tensione a mille, sguardi torvi, Rosberg che fino all'altro ieri pareva il Di Caprio giovane di «Titanic» adesso pare il Di Caprio di «J. Edgar Hoover». Non si ravviva nemmeno quando gli domandano della storia, ma lo sapete che con il vostro duello state scrivendo pagine sportive che ricordano i grandi del passato? «Sì, un po' me ne sono reso conto, però non mi sento certo fiero per quanto accaduto a Spa. Resta il fatto che, credo, io e Lewis, in molte occasione quest'anno abbiamo contribuito a rendere grande la F1». Ma no, ma per favore, lasciate stare i Senna e i Prost e i Mansell, è il senso dei borbottii di Hamilton che proprio ha l'umore sotto i piedi. Dice: «Non penso proprio di avere responsabilità verso la storia di questo sport, io sono fiero solo di essere qui a pensare a correre, certo non a mettermi al livello dei grandi del passato e quanto alle voci che ho congelato il rinnovo del contratto con la Mercedes, mica vero, sono solo concentrato sul mondiale». Bugia grande bugia.

Alonso, in mezzo, dall'imbarazzo passa al divertimento. Sorride, allarga le braccia e dall'iniziale funzione di muro divisorio fra i due si trasforma nel terzo attore del pomeriggio. Perché proprio con Lewis per compagno guerreggiò nel 2007, ai tempi della McLaren, gettando un mondiale già vinto che Raikkonen e la Ferrari ancora li ringraziano entrambi. «No, no, no, la situazione fra me ed Hamilton in McLaren era diversa: non ce l'avevo con lui, ce l'avevo con il modo in cui il team gestiva la nostra battaglia». Bugia, altra grande bugia.

Alonso che finita la battaglia dei due, fatti due passi nel paddock torna triste per la Rossa che ha e quella che potrebbe avere. «Montezemolo va via? Ho sentito solo voci, se accadrà ne parleremo… In questi 5 anni ho sempre avuto lui come presidente, se dovesse accadere sarà tutta una novità».

Anche per questo fa effetto ascoltare, poco più in là, il giovane Grosjean confidare «la chiave del mercato è proprio Fernando». Come a dire: se lo spagnolo va alla McLaren-Honda, addio auto per me. Ovvero: il ferrarista non ha ancora deciso se resterà. Che triste confusione qui nel parco.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica