Non solo Champions Allegri e il Milan ora si giocano tutto

A Glasgow aggrappati a Kakà, Balo ancora in ritardo. Berlusconi: "La squadra avrebbe bisogno di me..."

Non solo Champions Allegri e il Milan ora si giocano tutto

«Sono costretto a restare in campo nonostante abbia molti hobby tra cui uno che si chiama Milan e che in questo momento avrebbe estremo bisogno del mio interessamento».Silvio Berlusco­ni è perfettamente consapevole: il Milan, in queste ore, ha una di­sp­erata necessità di una guida affi­dabile e autorevole, oltre che del suo presidente e patron, del suo storico, grande motivatore. Ma deve farne a meno moltiplicando così l’affanno e l’insicurezza che stanno minando il cammino in campionato.

Invano, cercano di colmare la lacuna le due anime se­parate del club dando vita, plasti­camente, all’attuale scenario. A sorpresa,Barbara Berlusconi ren­de visita a Milanello, ieri all’ora di colazione, prima della partenza per Glasgow. É servita per dimo­strare «la vicinanza della proprie­tà alla squadra »fa sapere il porta­voce che riferisce anche di un col­loquio “ one to one”con Montoli­vo, il capitano, per trasferire al gruppo l’incoraggiamento del­l’azionista. PocheoredopoAdria­no Galliani, di scorta alla squadra nel viaggio, prova a coprire le cre­pe di questa vigilia colma di insi­die e di cupi presagi. Scandita dal ritardo ripetuto di Balotelli all’alle­namento: 20 minuti.

«L’umore personale? Ottimo e abbondante» la prima risposta del manager in uscita, citazione ad effetto della famosa battuta di AlbertoSordinel film “La grande guerra“.«Balotelli in ritardo per la seconda volta? Chiedete al tecni­co, io so che gioca a Glasgow, è il nostro centravanti nella buona e nella cattiva sorte, so che è incedi­bile al 101% al pari di El Shaarawy che mi è stato richiesto da un alle­na­toreitalianochelavoraall’este­ro (Roberto Mancini, ndr) e De Sciglio»l’aggiornamento sul caso internoesulmercatovicino(«trat­tiamo un difensore e una mezza punta»,Rami e Honda insomma) e lontano che sarà il primo banco di prova del prossimo manage­ment scelto da Barbara Berlusco­ni. Tra questi il nome più accredi­tato è quello di Clarence Seedorf, battezzato prossimo allenatore. L’olandese che fa ancora il calcia­tore in Brasile, riscalda il posto, conunaintervistachesembrafat­ta app­osta per moltiplicare i dub­bidellacritica. «Saròungrandeal­lenatore, perché lavoro per que­sto. Voglio diventare il migliore al­lenatore al mondo. Comincerò da zero a costruire un’altra carrie­ra »l’incipit degno del suo gigante­sco ego. Più preoccupante il pas­saggio successivo: «Il coach di basketPhilJacksonèilmiomodel­lo. Luièriuscitoatrasmetterevalo­ri di spiritualit­à ai migliori giocato­ri del mondo ottenendo risultato.

Ho un appuntamento con lui, ha accettato il mio invito a parlare. Ha convinto Jordan a fare medita­zione e così è riuscito a battere squadre come Lakers». Ve lo im­maginate Seedorf che convince Balo a fare meditazione?

Il presente è più allarmante del futuro. Stasera, nella bolgia del Celtic Park, il Milan si ritrova di­nanzi a un bivio cruciale: vincere per acciuffare la qualificazione, oppure uscire mestamente dalla Champions con gravissime con­seguenze non solo per Allegri ma anche per il bilancio del club.Nel­l’ora del bisogno estremo, il tecni­co si ritrova con il gruppo contato.

Deve aggrapparsi a Kakà, autore dell’unico gol rossonero nei tre viaggi recenti in Scozia, e sperare nella luna giusta di Balotelli, a se­gno contro l’Ajax.

Al loro fianco spunta a sorpresa Birsa preferito a Matri che è diventato la dispera­zione di Allegri avvelenato solo «per la fuga di notizie sui ritardi dallo spogliatoio, e non è la prima volta» la sua accusa. Che sembra rivolta più a qualche ufficio inter­no c­he a qualche rossonero chiac­chierone.

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