Un nome su tutti: Joao Mario. Fischiato nella scorsa stagione, sul mercato per tutta l'estate, rimasto per mancanza di offerte anche se enormemente svalutato, rinuncia alla sua numero 10 per una più banale 15. In questa stagione non aveva mai giocato nemmeno un minuto. Mai sceso in campo, nemmeno per sbaglio. Fino all'altra sera, quando Spalletti lo ha lanciato dal primo minuto contro la Lazio. No, non è solo una scelta particolare. La storia di Joao Mario rappresenta in pieno il momento dell'Inter. Tutti sono coinvolti, ogni giocatore rende al meglio, tutte le componenti sono impegnate per lo stesso scopo e, va detto, tutto sta girando veramente al meglio. Perché è normale, anche il fattore C ha il suo peso. Fatto sta che l'Inter è in stato di grazia. Sei vittorie consecutive in campionato, quattro nelle ultime 4 trasferte, Napoli agganciato al secondo posto in classifica e la sensazione che sì, qualcosa sia veramente cambiato e che ora stia girando nel verso giusto.
Quella contro la Lazio non è stata una vittoria come le altre ma ha avuto un significato speciale per tanti motivi. Detto del non più desaparecido portoghese, quella dell'Olimpico era la prima uscita ufficiale da presidente per Steven Zhang e la squadra gli ha fatto un bel regalo di benvenuto. «Credo che in questa gara i nostri giocatori abbiano dimostrato di avere grande cuore e tanta personalità» ha detto il numero uno. «La squadra ha confermato di poter gestire gli impegni, fra Champions League e campionato: da partite come quella contro il Barcellona possiamo imparare molto, al fine di migliorare ogni volta». Già, Champions League, la parolina magica. Al di là del cammino in questa stagione nel maggior torneo continentale, l'obiettivo dichiarato da Spalletti è quello di conquistare un posto tra le prime quattro per garantirsi la Champions anche nella prossima stagione. Vero o pretattica? I tifosi sognano che possa essere l'anno buono. Se la Juventus ha nel mirino la conquista della coppa, perché non provare ad approfittarne? L'idea c'è, e solletica l'ambiente nerazzurro. Ma al di là dell'entusiasmo c'è anche la consapevolezza che la Juve disponga di due squadre, altrettanto forti, per dominare in Italia e giocarsela in Europa. Ma intanto, meglio essere lì, a ridosso della vetta, anziché soffrire e guadagnare la Champions all'ultimo respiro come la scorsa stagione.
Quello che fa ben sperare l'Inter è il cambio di rotta. Dopo un avvio di stagione fatto di rimonte più di cuore e carattere che di solidità di gioco, la vittoria contro la Lazio potrebbe rappresentare uno spartiacque. Mai visti Icardi e compagni dominare il gioco in questa maniera, soffrendo pochissimo e con un attacco stellare. Già, perché il capitano è tornato ad essere implacabile in area di rigore, anche grazie al risveglio di Perisic che sembra aver superato l'appannamento delle prime giornate.
In mezzo Brozovic e Vecino funzionano a meraviglia, dietro l'arrivo di De Vrij (in panchina da ex all'Olimpico) ha dato un'alternativa di livello in più e, quando c'è bisogno, Handanovic è il solito muro. Insomma, c'è tutto per fare bene, quanto bene si vedrà. E se anche Joao Mario è recuperato, beh, gli applausi vanno indubbiamente pure a Spalletti. C'è davvero tutto per sognare in grande.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.