Appuntamento alla prima curva che su questa pista arriva un tantino tardi però inevitabilmente arriva e allora sono soddisfazioni oppure sono guai. Stamane alla prima curva vedremo se Fernando Alonso in versione Robert De Niro nel Cacciatore con revolver in pugno e un solo proiettile nel tamburo avrà vinto la sua personalissima roulette russa. Perché di questo si tratta. Cioè di azzardo. Di fortuna o sfortuna. Di sorte da affrontare e agguantare e semmai schiaffeggiare se proprio non dà ascolto «perché devo superare subito le McLaren e mettere pressione alle Red Bull». Solo così lo spagnolo e la Ferrari potranno ancora dire la loro nella lotta mondiale. Perché ci sono sei punti da recuperare e quattro Gp da disputare, perché in India si devono difendere per poi attaccare con le ultime vere novità tecniche pronte per i prossimi circuiti, perché per la terza volta consecutiva c'è una prima fila firmata dalla Red Bull, Vettel e Webber, e fa male, molto male. Sa di schiaffi presi in pieno viso. Sa di cinque dita sulla guancia. Soprattutto sa di rabbia. La rabbia che tracima nelle parole di Fernando Alonso che a sua volta schiaffeggia la Rossa nel senso di direzione tecnica. «Se vogliamo vincere il mondiale» dice «dobbiamo avere una macchina simile a quelle dei diretti avversari. Quando l'avevamo, eravamo in testa... Io non lotto con Vettel o Webber ma con Newey e le sue monoposto» infierisce spazientito elogiando il dt inglese, ma dimenticando che il ribaltone tecnico a Maranello era stato voluto soprattutto da lui. Poi su twitter s'addolcisce e allora accarezza la sua F2012, scrivendole un pensierino prima di andare a nanna: «Dormi bene, domani dobbiamo dare tutto». Parole che precedono quelle quasi oniriche che aveva aggiunto nel pomeriggio smaltita l'overdose adrenalinica: «In gara il passo migliora e possiamo mettere pressione... possiamo persino batterli. Per questo sono sicuro al 100% che lotteremo per il mondiale. E che lo vinceremo».
Roulette russa e parole, tante parole di senso inverso e opposto che non ci si capisce molto e sembrano schizofrenia motoristica. Poche le certezze, fra queste appunto la necessità della roulette russa al via e cioè lo sdoganamento ufficiale dei rischi al semaforo. Prima andavano evitati, adesso diventano condizione necessaria ma non sufficiente per rimanere aggrappati al mondiale. Poche certezze, ma fra queste la consapevolezza che il divario vero tra Ferrari e bibite motorizzate è in qualifica, che gli aggiornamenti portati in India sono di pura sopravvivenza. Poche certezze, però Massa è più o meno il solito. Passa in Q3 per il rotto della cuffia.
Poche certezze, ma qualche speranza.
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