La sensazione è mista. Tenerezza e tristezza. Sentimenti che vanno a braccetto, però. Tenerezza perché c'è un ragazzino nutrito a suon di muesli e go-kart che vuole, e non poteva essere altrimenti, ricalcare le orme del padre. Tristezza perché c'è un padre che non s'accorge, e poteva essere altrimenti, di cose che un padre dovrebbe vedere e capire. Un padre ex pilota, grandissimo ex pilota che proprio non comprende, stavolta, di aver staccato all'ultimo e sorpassato. Ma solo il limite ridicolo.
Mick Schumacher è un biondino di quasi 14 anni, ovviamente figlio di quello Schumi che meno ovviamente continua a correre nonostante gli tocchino go-kart, i sottoscala di quel che fu la F1, sottoscala che sono nobili arene per chi deve crescere, ma poca cosa per chi è stato grandissimo e dovrebbe crescere in ben altro. Questo week end, sullo splendido impianto di Muro Leccese, si tiene la prima prova della Wsk Euroseries, prestigioso appuntamento della serie. In pista ci sarà Michael Schumacher col peso dei suoi sette mondiali sette e dei 91 Gp vinti in carriera e con lui il figlio quindicenne di un pilota che fu compagno suo, in Benetton, Jos Verstappen. Ci sarà in altra categoria, ma su stesso tracciato e negli stessi giorni, il figlio Mick che già deve portare il peso di un papà così grande e pure se lo ritrova in pista.
Mica bello. Qualcuno potrebbe dire onore al grande campione che per passione si mischia ai comuni mortali. No, non è questo e non è questa la volta.
POLEmicamente
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