Guardando il Roma-Napoli di ieri, si possono trarre tre conclusioni: lo scudetto non poteva che finire in casa juventina perchè il gap tra la truppa di Allegri e quelle di Sarri e Spalletti è ampio quanto i punti di distacco in classifica; i partenopei non sanno giocare per lo 0-0 e alla fine pagano pegno all'Olimpico come avevano fatto allo Stadium di Torino 74 giorni fa; i giallorossi sono a corto di energie e di idee in fase offensiva, ma regalano un altro finale a sorpresa, grazie anche agli spiccioli di partita giocati da Totti.
Così un pari senza reti scritto - nonostante di fronte ci fossero i due migliori attacchi della serie A - e figlio di una gara nella quale prevale la noia sullo spettacolo viene cancellato dalla rasoiata di Nainggolan, che ai tifosi del Napoli ha ricordato un altro tiro dal limite, quello dello juventino Zaza il 13 febbraio scorso che tolse primato e titolo a Higuain e compagni. Sarà l'unica conclusione in porta della Roma, nata dal piede di Francesco Totti che nei minuti precedenti aveva già mandato in porta due compagni di squadra. Un gol che consegna il titolo alla Juve, blinda definitivamente il podio dei giallorossi, che ora a -2 dagli azzurri hanno anche la possibilità di acciuffare la Champions senza la complicazione del preliminare. Il Napoli è atteso da un finale di stagione da vivere con l'incubo del sorpasso.
Il Pipita, tornato dopo il pit-stop forzato, conferma il suo tabù Olimpico con i giallorossi (e stavolta trova un reattivo Szczesny a negargli per due volte la gioia personale). Il Napoli domina la gara soprattutto nella ripresa, senza però avere il cinismo di chiuderla. E allora Sarri preferisce accontentarsi quando si accorge di avere la partita in pugno, proprio come era accaduto allo Stadium. Logico che giocando sotto ritmo la parte conclusiva, con un avversario fermo sulle gambe, si potevano correre rischi frenando di fatto il proprio gioco d'attacco. Puntuale l'ormai solito errore di ingenuità che stavolta partorisce la rete beffarda di Nainggolan. «Ora però bisogna vincere tutte le partite rimaste - dice l'eroe di giornata -. La Juve? Ha più continuità nei risultati, le partite che noi abbiamo pareggiato una grande squadra le vince». Gli ultimi 270' saranno palpitanti, anche se il calendario del Napoli (due gare al San Paolo su tre) sembra più agevole di quello giallorosso (trasferte con Genoa e con il Milan ancora senza certezze europee per la prossima stagione). Sullo sfondo la vicenda Totti: il rinnovo del contratto del capitano per un anno sembra vicino (come sottolionea il dg Baldissoni), e tra due giorni, durante la presentazione della campagna abbonamenti, Pallotta potrebbe annunciarlo.
«Totti? Fa comodo pure 20 minuti, all'Olimpico in particolare si sente come nel giardino di casa sua... - sottolinea Spalletti -. Se entra in campo con la volontà di cambiare la partita il suo contributo è sempre importante, la squadra ha una scossa anche mentale.
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