Una partita che decide il campionato

Una partita che decide il campionato

Passa dall'Inter, come sempre, da sempre, la storia della Juventus. Passa dalla partita di questa sera che decide molto, forse tutto, su e di questo finale di campionato. Decisiva per la squadra bianconera, decisiva anche per l'allenatore, decisiva perché il Napoli avrà, oltre al tempo del posticipo, la comodità di conoscere il risultato e, dunque, di adeguarsi alla bisogna contro la Fiorentina, nemica acerrima dei gobbi juventini. Partita doppia, dunque, per Allegri e la sua comitiva. Lo stesso tecnico livornese, nello scorso autunno, aveva annunciato che lo scudetto si sarebbe deciso negli scontri diretti di primavera. Quello contro il Napoli è archiviato con pesanti conseguenze, stasera c'è l'Inter, quindi sarà il tempo della trasferta all'Olimpico contro la Roma. Roba grossa dinanzi alla quale si conoscerà la verità, sempre dando per scontato che il Napoli le vinca tutte e quattro.

Non è una Juventus sanissima. Non c'entrano le eventuali beghe di spogliatoio, queste esistono dalla fondazione dell'impero, allora erano tenute sotto vuoto e, soprattutto, nessun protagonista, fosse l'allenatore o il calciatore, osava fiatare, pena una multa feroce del club. Oggi no, oggi sono saltate le marcature, scrivono, messaggiano, parlano tutti, dal capitano all'ultima riserva mentre la società sceglie il silenzio, dopo Madrid. Stasera, comunque, contano i fatti e non le chiacchiere. Conta la voglia dei migliori, Dybala prima di tutto e di tutti. Si tolga la maschera dal viso e dimostri che non ci siamo sbagliati, noi tutti, a considerarlo un campione. Così Icardi che ha precedenti strapositivi con la Juventus ma vive di brioches con la panna mentre il suo compatriota Higuain azzanna qualunque cibo gli si piazzi davanti.

Gli argentini, dunque, sono la chiave di questa sfida classica, resa acida da mille episodi, puntualmente riproposti da chi dimentica un secolo e più di storia di questi due club, preferendo dedicarsi alle baruffe da cortile.

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