nostro inviato a Hockenheim
Vale la pena ricapitolare. In pole e in vetta alla classifica mondiale c'è un pilota tedesco: Nico Rosberg. Che guida una monoposto tedesca: la Mercedes. Squadra che ha più o meno doppiato la seconda nella classifica costruttori: 326 punti l'una, 168 la Red Bull. Non bastasse, ma basta, i piloti in gara di stirpe prussiana sono quattro: la pattuglia più nutrita. Il succitato Rosberg, Vettel, Hulkenberg e Sutil. Eppure
Eppure poco pubblico, interesse minimo, tribune in gran parte vuote attorno a una pista che per i tedeschi è come Monza per noi. Dove per di più, e solo qui, esiste un immenso anfiteatro, il motodrom, in cui il pubblico può guardare un terzo del giro restandosene comodamente seduto al proprio posto.
Benvenuti al primo Hockenheim del dopo Schumi e del dopo Ferrari. Nel senso che in Germania si corre a targhe alterne, anni dispari al Nuerburgring, anni pari qui. Nel senso che nel 2012 scendeva ancora in pista Michael Schumacher (e proprio sulla Mercedes) e sempre nel 2012 c'era una Ferrari vincente. E' la prima volta che mancano contemporaneamente. Alonso infatti ha trionfato sia nel 2010 che due anni dopo. Peggio: proprio al 2012 risale l'ultima pole della Ferrari. Fa male solo ricordarlo.
Colpa dell'uomo germanico e della macchina italica se Hockenheim fa tristezza persino ai tedeschi. Uno, il mito, che lotta per tornare a chiamare vita la vita. L'altra che lotta per tornare ad essere Ferrari. Mancano terribilmente entrambi. Le righe di ringraziamento ai tifosi scritte dalla moglie Corinna alla vigilia della gara hanno commosso. Ma soprattutto la gente a casa. Perché qui è pochina: 45mila biglietti venduti a fronte dei 110mila disponibili per oggi. Quanto alla Rossa, Alonso è 7°, Raikkonen 12°. Fernando dista oltre un secondo da Rosberg e nove decimi da Bottas con la Williams-Mercedes. Lontano persino dall'ex compagno Massa, terzo. E dietro alla McLaren di Magnussen e alle due Red Bull. Lo spagnolo valeva l'ottavo posto. L'aiutino gli è arrivato dal povero Hamilton, rimasto senza freni a causa del cedimento del disco anteriore destro. Botto nel Q1 alla Sachskurve. «E' andata bene, non sai mai cosa può capitare quando vedi le barriere avvicinarsi senza poter fare niente». Gli è rimasto il 16° tempo. Ma forse dovrà partire dalla pitlane per violazione del parco chiuso. In attesa di verifiche, il team ha infatti deciso di cambiare freni: dai Brembo usati ieri ai Carbone Industrie.
Senza freni Lewis, quasi senza speranze Fernando. James Allison, dt Ferrari, l'altro giorno aveva rivelato: «Ho illustrato ai piloti i progetti della monoposto del 2015». E lo spagnolo: «In 14 anni di F1 ne ho viste tante di presentazioni così. In luglio e agosto i progetti sono tutti stupendi, a novembre anche, a gennaio sono super, a febbraio ci sono solo due o tre squadre in grado di vincere
non ho la sfera di cristallo, comunque ho una sensazione positiva perché credo che la differenza fra le monoposto 2014 e 2015 sarà maggiore che in passato». Intanto spera nella pioggia attesa oggi in piena gara. A pezzi è invece Raikkonen: ieri sempre imperfetto con «la macchina che scivolava troppo
». Alla fine eliminato. «Mi serve un risultato per raddrizzare questo campionato».
Le qualifiche del primo Hockenheim senza Schumi in pista ma anche senza una Rossa vincente vanno in archivio così. Patron Ecclestone si sarà accorto che il giocattolo si sta rompendo? Ieri vertice con i team principal.
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