Prime libere. Motori accesi. Nella notte italiana appena terminata. Ad Albert Park, Melbourne che ti vien voglia di viverci tanto è bella e la vita è easy e neppure si sentono i motori. Non è vero. Però non c'è posto migliore per cominciare il mondiale. Una città dove le polemiche sembrano ovattate. Almeno all'inizio. Come quella sapientemente innescata dalle uniche domande della vigilia che avessero un senso, oltre a quelle ai delegati tecnici per certe genialate di Mercedes e Red Bull. Ma andiamo per gradi. È successo quando a due riprese è stato chiesto a caro Vettel e caro Alonso che cosa pensassero l'uno dell'altro. Domanda sacrosanta, tanto più dopo le stoccate che i due si erano rifilati sul finire del campionato scorso. «Il mio vero rivale è Adrian Newey» aveva sentenziato lo spagnolo elogiando il papà della Red Bull pur di ignorare platealmente Seb, sperando di innervosirlo. Frase che, giusto per non lasciare nulla d'intentato, era poi andata a braccetto con un'altra: «In pista il pilota che temo di più è Hamilton». Cortesi affondi a cui erano seguite analisi più o meno corali firmate dal team Red Bull, ma elucubrate da Seb, su quanto fosse «politico» e si dedicasse a questioni extra pista il campione iberico.
Questo l'antefatto. Ieri il nuovo capitolo. «Di Sebastian, come pilota, non c'è molto da dire» ha esordito Alonso. «È un tre volte campione del mondo, lo è diventato battendo tutti i record, nel 2011 ha corso un campionato praticamente perfetto e questo non può essere merito solo della macchina. Anche se dispone di un pacchetto perfetto, il pilota deve fare la differenza. Quanto all'uomo Vettel non lo conosco, apparteniamo a due generazioni diverse, non abbiamo corso assieme nei kart da ragazzi... Posso solo dire che mi pare un ragazzo normale». «Ringrazio Fernando» ha risposto il tedesco. «Credo sia uno dei piloti più rispettati e famosi del mondo e possiede la dote di guidare sempre al limite. Ed è molto intelligente. Questa credo sia la ragione per cui alla fine è sempre in lotta per il titolo. Quanto all'aspetto personale, non passiamo tempo assieme, per cui resta uno come altri». Tutto bene, baci e abbracci? Mica vero. Poco dopo, davanti al microfono di Sky Italia, domanda bis e stoccata del ferrarista: «Se avessimo tutti macchine uguali, quello che temerei di più sarebbe Hamilton».
Et voilà. Il mondiale è iniziato. Ora non resta che attendere l'effetto che avrà la new generation delle gomme super soft e medie scelte dalla Pirelli (più consumo, tre i pit attesi, alcuni temono di più, divario fra mescole di 1''). Della Ferrari si è detto un gran bene; anche della Mercedes regina dei test con Rosberg ed Hamilton proprio davanti a Fernando e Felipe. E della freccia d'argento si dice molto anche nel paddock per via del suo Fric, front and rear interactive control. Un sistema idraulico che controlla le sospensioni anteriori e posteriori (che però non sono attive e dunque proibite, poiché non vengono gestite elettronicamente). Benino fin qui la McLaren, mentre si è nascosta la Red Bull che comunque nei test sfrecciava sui binari e che a Melbourne non poteva accettare di far vociferare solo all'indirizzo Mercedes. Per cui fa discutere un dispositivo idraulico con cui controlla il beccheggio della monoposto. Lotus sempre special guest pronta a far dispetti. Ma ora basta previsioni.
In tv Su Sky Sport F1 hd oggi diretta 2ª ses. 6,30; domani 3ª ses.
POLEmicamente
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