Qatar 2022

Alla prova del nove Spagna e Germania se la giocano alla pari

Luis Enrique e Flick senza centravanti al via ma si accendono solo con Morata e Fullkrug

Alla prova del nove Spagna e Germania se la giocano alla pari

Era la notte dei giganti nella data cerchiata in rosso sul calendario sin dal sorteggio del 1° aprile scorso. Si sperava che fosse anche quella della bellezza. Lo spettacolo si è visto, più per l'intensità della sfida che per le occasioni create. Per i gol - nell'unica sfida tra big della prima fase della rassegna qatariota - è servito l'ingresso in campo dei veri centravanti: da un lato Alvaro Morata, otto reti tra Europei e Mondiali, nessuno come lui nella Roja dal 2016; dall'altro Niclas Füllkrug, due reti in appena tre partite giocate (in quindici giorni contando l'amichevole premondiale con l'Oman) in maglia bianca. Perchè nel calcio moderno in cui l'azione si costruisce dal basso, si deve guardare a quello antico che prevede la presenza di un centravanti di ruolo specie quando le partite sono in equilibrio.

L'ex juventino ora all'Atletico Madrid impiega otto minuti per trovare il guizzo vincente, anticipando un Süle fin a quel momento impeccabile, all'attaccante del Werder Brema ne occorrono 13 per centrare l'angolino alto alla destra del portiere. L'harakiri del Giappone con la Costa Rica aveva rimescolato le carte nel girone, ecco che il secondo ko (il quarto consecutivo, evento mai accaduto in un Mondiale) della Germania mette la truppa di Flick all'angolo ma non la toglie dalla competizione - anche se una vittoria nel terzo incontro potrebbe non bastare -. La Spagna ha un piede negli ottavi grazie alla goleada del debutto ma non si potrà profilare un «biscotto» con gli asiatici, chiamati a non lasciare punti per non rendere vana l'impresa con i tedeschi.

Il gruppo di Luis Enrique era apparso euforico nel suo ritiro all'Università del Qatar, quello di Flick, invece, era indebolito dalle tensioni interne oltre che dall'attivismo nella battaglia per i diritti umani. Per il ct spagnolo, poi, non poteva essere un giorno come gli altri. Oggi la sua Xanita avrebbe compiuto 13 anni se una malattia non gliela avesse portata via nel 2019. «Amore, ovunque tu sia, tanti baci», il messaggio del ct spagnolo in un video mentre faceva il suo consueto giro in bicicletta insieme al suo collaboratore Lorenzo Del Pozo.

Entrambe partono con un falso nove (Asensio e Müller), la gara scorre via tra il solito possesso palla e le ripartenze micidiali delle Furie Rosse, la resistenza diventata pressing e qualche situazione pericolosa in area avversaria della Mannschaft. I giovani di casa Roja Gavi e Pedri, che giocano con la sicurezza di veterani, per una notte sono costretti anche alla marcatura a uomo dei centrocampisti avversari. Tra i teutonici Musiala impressiona per come si destreggia tra le maglie spagnole. Dani Olmo meriterebbe più fortuna dopo un'azione con 35 passaggi (come in quella del gol dell'inglese Grealish con l'Iran) ma Neuer smanaccia sulla traversa, Rüdiger in fuorigioco si vede togliere un gol di testa, Unai Simon regala un paio di prodezze.

Sfida aperta fino al 96', l'1-1 finale appare giusto.

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