Il Psg delle meraviglie, l'altra Italia finita fuori

Ancelotti al Nou Camp ha "osato" come Mou. Zlatan: "Ora l'Europa ci aspetta"

Il Psg delle meraviglie, l'altra Italia finita fuori

Sono usciti dall'Europa anche i parigini ma c'era dentro tanta di quella serie A che alla fine è come se dai quarti fossimo stati eliminati due volte. Sirigu, Thiago Silva, Maxwell, Thiago Motta, Verratti, Menez, Lavezzi, Pastore, Ibrahimovic e Beckham con Ancelotti in panchina, Leonardo direttore, e poi Angelo Castellazzi assistente tecnico e Giovanni Mauri preparatore atletico, ex Milan e fedelissimi di Carló. Una squadra, e anche buona.

È andata al Nou Camp a giocarsela con tante punte, solo Mourinho aveva osato oltre presentandosi con Sneijder, Pandev, Eto'o e Milito, anche se poi una contrattura nel riscaldamento ha tolto di mezzo il macedone. Ma questa serie A traslocata a Parigi, l'eliminazione l'ha presa proprio bene. Carlo Ancelotti era sereno e su di giri come se improvvisamente il calcio non fosse solo il risultato della partita. Sembrava lì per ritirare il premio: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare per vincere. I giocatori hanno dimostrato qualità, carattere e coraggio. Mi sento tanto orgoglioso di questa squadra che ha messo paura a Messi a casa sua».

Sirigu e Pastore sulla stessa riga, addirittura Ibrahimovic che mostra affetto verso i colori che indossa: «Non siamo uno scherzo. Ci siamo guadagnati il rispetto dell'Europa. Abbiamo fatto una partita fantastica, torneremo qui a Barcellona più forti». Che stia rinsavendo è possibile, non certo, ma sono dichiarazioni che lo allontanano da un rientro in Italia. D'altronde non c'è un solo buon motivo a spingerlo da queste parti specialmente dopo che Conte ha rassicurato tutti noi spiegandoci come passeranno molti anni prima di vedere una squadra italiana vincere la Champions. Magari è solo una gufata, intanto Ancelotti pare corteggiato dal Madrid e Ibra, sotto la spinta di Mino Raiola, già vibra all'idea di finire in blancos, sarebbe la prima volta a desiderarlo. Ma questi parigini che escono col sorriso sulla bocca ci hanno già insegnato qualcosa.

Qua tutti polemici e malmostosi, tesi, irascibili, scocciati e presuntuosi, poi appena girano l'angolo improvvisamente sportivi e interessanti al punto che lo sceicco El Khelaifi li ha confermati in blocco. Probabilmente è proprio vero che nel nostro calcio si assiste a una caduta verticale dei valori, annoiante solo l'idea di elencarli. Ma tranquilli, per un promemoria basta aspettare il ritorno della serie A.

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