S embrava, specie nella prima frazione, la vecchia e indimenticabile Inter di Helenio Herrera capace di esaltare e imporre la propria fortezza difensiva. Non c'erano più gli eroi di un tempo cosi lontano ma sempre vivi nel ricordo di chi li ha seguiti e ammirati per uno storico ciclo di successi in giro per il mondo. De Vrij e Skrinjar, i due pilastri di cemento armato, finché hanno avuto lucidità e forza fisica per resistere alle turbolenze provocate dalla pressione inglese senza mai perdere duelli decisivi, senza nemmeno contare sul contributo di qualche sentinella dell'argine (D'Ambrosio), oltre che del suo esponente più famoso arrivato dal recente mercato, Nainggolan, sono riusciti a far evocare qualche azzardato paragone storico. Proprio il belga é stato il primo vero anello della serata interista. É vero, é stato sostituito poco prima dell'intervallo a dimostrazione di una imperfetta salute fisica che continua a condizionarne il rendimento. Se non ha i muscoli levigati e capacità di corsa sciolta e disinvolta, il belga non può offrire collaborazione decente ai suoi sodali, riusciti solo nella ripresa a sottrarsi al supplizio londinese e ad apparecchiare una qualche replica convincente mettendo finalmente alla prova l'abilità di Lloris. Ma non è bastato per tenere vivo il risultato di parità. Anzi proprio quando ha aperto i cancelli per uscire allo scoperto ha subito in velocità la combinazione vincente dei bianchi di Londra. Adesso la qualificazione é tutta da giocare nell'ultima serata di Champions. Chiudere con il successo contro il Psv, che non è poi un rivale così tenero, non é sufficiente per garantire il passaggio del turno che sembrava fino a ieri pomeriggio un traguardo raggiungibile. Diventerà giudice il Barcellona.
Anche il Napoli, dopo una brillante partenza e un paio di gol da cineteca, specie il primo di Mertens con un tocco d'esterno che può immaginare solo un grande artista del gol, ha avuto il solito cedimento difensivo, conseguenza di un rallentamento collettivo. Il gol subito dalla Stella Rossa ieri sera, per effetto di un macchinoso regolamento, può diventare fondamentale in vista del prossimo viaggio nell'inferno di Liverpool.
La morale è sempre la stessa: appena il gruppo storico di Ancelotti toglie il piede dall'acceleratore e immagina di poter controllare il ritorno dei serbi, ecco la stoccata che inchioda il Napoli a vivere la prossima sfida come una sorta di spareggio, dentro o fuori. A dimostrazione che in Champions, come ha raccontato da sempre Ancelotti, sono i dettagli che fanno la differenza. E subire quel golletto inutile non è un dettaglio insignificante.
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