Calcio

Dimarco, che capolavoro. L'Inter dà la prima sgasata

Quinta vittoria di fila dei nerazzurri. Il terzino fa la differenza, mentre Inzaghi perde Arnautovic. Si pensa già al mercato degli svincolati

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Non è sbagliato né ironico dire che l'Inter fatica più contro l'Empoli che contro il Milan, ma intanto Inzaghi incassa la quinta vittoria nelle prime 5 giornate di campionato, come prima di lui solo Herrera, Mancini e Conte nella storia dell'Inter. La sfida semmai è provare a vincere lo scudetto, visto che in tutti questi precedenti nessuno c'è poi riuscito. Non siamo alla fuga, ma la sgasata è decisa e il calendario può dare una mano a Inzaghi, anche se mercoledì l'avversario sarà il Sassuolo, che ha appena frenato le velleità della Juventus.

L'infortunio ad Arnautovic guasta la domenica dell'Inter e rilancia interrogativi in verità non ancora risolti sulla vera forza dell'attacco nerazzurro e addirittura c'è chi ipotizza che Marotta possa dare un'occhiata al mercato degli svincolati, «ovviamente non ne abbiamo ancora parlato», frena Inzaghi, molto preoccupato per l'infortunio del 34enne centravanti, acquistato in estate per 10 milioni al Bologna e 2 anni di contratto a 3 milioni netti al giocatore, investimento che in verità già 2 mesi fa sembrò azzardato e fece discutere parecchio.

«I 4 attaccanti ci servono per le rotazioni. Vedremo come fare, magari si possono spostare in avanti Klaassen e Mkhitaryan», anticipa Inzaghi, che però sa bene come le fortune del suo attacco dipendano innanzi tutto da Lautaro Martinez, a Empoli peraltro nella più grigia versione di stagione. Là dove c'era Lukaku oggi c'è Thuram, e per adesso tutto bene. Sanchez ha preso il posto di Correa, e siamo lì, Arnautovic quello di Dzeko. E si è pure infortunato: come si fa a dire che questa Inter è più forte di quella che è arrivata in finale di Champions? Come si può pensare che Inzaghi sia obbligato a vincere il campionato? Può correre, e correrà. Ma è presto per dare ogni cosa per scontata.

La partita non è stata semplice come potevano lasciare intendere il derby e la classifica dell'avversario, zero punti e zero gol, però l'Inter l'ha gestita con la superiorità di quelli più forti e più bravi. Ha subito provato a fare saltare il muro di Andreazzoli (3 occasioni nei primi 10 minuti, con salvataggio sulla linea di Ismajli su Darmian, tutto di testa) poi anziché sprecare energie e correre rischi ha accettato il ritmo più basso degli avversari, conscia di avere il colpo per risolvere la sfida.

Il jolly, un gran colpo davvero, è di Dimarco, sempre più bravo e irrinunciabile: sinistro al volo da fuori area, dopo la respinta di Luperto sull'angolo del rientrante Calhanoglu. Era appena cominciato il secondo tempo e di fatto era già finita la partita. Per Sommer, come finora sempre n campionato, un'unica parata, sulla punizione di Ranocchia (molto bravo). Poi un acuto di Thuram in stile derby ma fuori bersaglio, quindi il controllo dell'Inter fino allo scadere, senza affanni anche quando l'infortunio di Arnautovic a sostituzioni consumate, obbliga Inzaghi a chiudere con un uomo in meno.

Ma contro l'Empoli non può essere un problema.

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