Raikkonen in Ferrari anche nel 2018 Premiato il campione gregario

Il Gp d'Ungheria è solo il primo, e non è stato e non sarà l'ultimo, di Kimi nella veste di uomo e campione al servizio della squadra

Raikkonen in Ferrari anche nel 2018 Premiato il campione gregario

Il vero amico è colui che dà senza ricevere nulla in cambio. Il vero amico è colui che porge la sua mano. Il vero amico è colui che mette se stesso al secondo posto, perché al primo ci sei tu.

Facciamo un passo indietro di una ventina di giorni. È il 30 luglio, una domenica, giorno del Gran Premio di Ungheria, quindi Budapest. Le rosse, intese come Ferrari, scattano dalla prima fila. Vettel, primo, e Raikkonen, secondo. Al traguardo la classifica resterà tale: doppietta del Cavallino, primo Seb e secondo Kimi. La terza della stagione. È un tripudio.

Solo che quel Gp è il più estenuante del Mondiale 2017. Fin dal giro di formazione, infatti, Vettel ha un problema, serio, al volante. E riuscirà, miracolosamente, a correre e a vincere con lo sterzo tendente verso sinistra. Un calvario. Ma se per Vettel il Gp è stata una via crucis, che dire del tormento di Kimi, costretto a fare l'elastico tra il compagno di box e i rivali, Bottas e Hamilton, che premevano da dietro? Non ce l'avrebbe mai fatta Seb a vincere se non fosse stato per Raikkonen, un campione del mondo, l'ultimo, per chi non lo ricordasse, con la Ferrari, calato ora nella parte dell'amico e uomo squadra. Non sarà stato affatto facile per Kimi restare incollato agli scarichi di Vettel e non avere l'ok del team per mettere la freccia e sorpassare. Eppure non lo ha fatto. Ne ha avute tante di occasioni per scavalcare il compagno e tornare al successo dopo un'infinità di tempo, ma non lo ha fatto. Kimi che guarda le spalle a Seb come il bodyguard fa con le star di Hollywood. Come ai tempi di Barrichello e Schumacher.

Il Gp d'Ungheria è solo il primo, e non è stato e non sarà l'ultimo, di Kimi nella veste di uomo e campione al servizio della squadra. A suon di carezze al compagno, Raikkonen si è garantito il rinnovo per la prossima stagione. Lo ha reso noto la scuderia, ieri, con un comunicato.

Se l'è guadagnato Kimi il prolungamento del contratto. Se l'è guadagnato sul campo, lì dove si diceva che non fosse più all'altezza di sedere su una Ferrari. Nonostante le tirate d'orecchie di Marchionne («Kimi? Era impegnato a fare qualcos'altro...»), la critica dopo la Cina.

Sembrava che dopo quella frase non si potessero mai più riallacciare i rapporti con il presidente. E invece no, il tempo rimargina le ferite. Come è da tempo che la Ferrari non pesca l'anno buono. L'anno del titolo iridato.

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