
Vettel, oggi al via, sarà nervosissimo. Soprattutto, sarà lontanissimo. Ultimo posto in griglia. Anche se poi scatterà dalla pit lane per poter modificare auto e strategia. Ad Abu Dhabi c'è chi impreca e chi ringrazia Babbo Natale in anticipo. C'è chi come la Red Bull non si capacita e chi come la Ferrari non si capacita altrettanto. Perché una ha commesso la pirlata dell'anno, l'altra potrebbe scartare il regalo dell'anno. O per lo meno un dono che va a parziale compensazione degli autoscontri subiti a Spa e Suzuka dal povero Alonso.
Seb, il leader del mondiale con 13 punti sul ferrarista, da terzo qual era è stato retrocesso ultimo a norma di regolamento e anche graziato: perché se ti acchiappano con poca benza nel serbatoio, meno del litro previsto per i controlli (aveva 850 millilitri), vieni squalificato ma per «concessione» Vettel è stato riammesso. «Sono deluso ma non ci posso far niente» dichiarerà in tarda serata «e comunque darò il massimo perché ogni possibilità è un'occasione e dunque avrò tante occasioni...» aggiungerà dimostrando di aver metabolizzato il fattaccio. D'altra parte di tempo ne ha avuto visto che, di solito, non appena nel giro di rientro post qualifica un team chiede al proprio pilota di accostare e spegnere il motore, tutti gli interrogativi del mondo si addensano come nuvole sulla squadra. Il sospetto è che sì, magari il motore avrà anche consumato in modo anomalo, però non è che hanno caricato un niente di benza per essere più veloci degli altri? Fatto sta, cinque ore di bla bla e riunioni e tecnici Red Bull convocati e poi il verdetto. Come per Hamilton a Barcellona. Partiva dalla pole, ma nel giro di rientro fece improvvisamente splendida mostra di sé e dell'auto parcheggiando a bordo pista e si ritrovò ultimo per la solita poca benza.
Già, Hamilton che invece nell'Emirato la pole se l'è tenuta stretta dando oltre tre decimi a Webber e oltre quattro a Vettel prima che venisse retrocesso in griglia. Per la verità ha dato quasi un secondo ad Alonso, settimo, diventato per grazia ricevuta sesto. Alonso che quando parla a caldo ancora non sa di Babbo Natale: «Abbiamo fatto il massimo, le qualifiche rimangono il nostro punto debole, le novità introdotte hanno funzionato ma qualcuno forse dimentica che gli altri non restano a casa guardare la tv... Comunque potevo continuare a girare all'infinito, ma il tempo sarebbe rimasto sempre quello».
Parole più o meno in fotocopia quelle del compagno Massa, da nono a ottavo, per cui, forse anche per evitare certe tensioni indiane (lo scambio di vedute tra Alonso e il dt Fry sulla qualità delle prestazioni umane e tecniche in qualifica a New Delhi) parla per tutti, e sempre senza ancora sapere del cadeau pre-natalizio della Red Bull, il team principal Stefano Domenicali: «Non siamo stati in grado di mettere a disposizione dei nostri piloti una vettura capace di farli competere per le prime file. E questo nonostante tutti gli sforzi fatti qui, in pista, e in fabbrica a Maranello... È vero che in gara abbiamo quasi sempre ridotto le distanze dai migliori ma non si può sempre sperare in prestazioni eccezionali come quella di Fernando in India.
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