La Ferrari rientra dai primi due gran premi della stagione con la convinzione di avercela fatta. Lo raccontano i 78 punti raccolti che sono più di quelli di Red Bull e Mercedes messi insieme, lo confermano le parole dei protagonisti, di Charles Leclerc e Mattia Binotto che non possono certo più nascondersi. È una Ferrari convinta dei suoi mezzi, una squadra che non ha paura del futuro dopo aver dato una dimostrazione di coraggio senza precedenti con un progetto molto diverso da quello presentato dagli avversari. Neppure a Maranello si aspettavano di incassare 78 degli 88 punti a disposizione. Sapevano di avere tra le mani una macchina buona, ma volevano la conferma della pista. L'hanno avuta perché su due piste così diverse (a cui aggiungiamo Barcellona dove si sono svolti i primi test) la Ferrari è stata protagonista.
«Sono decisamente contento di quest'inizio di stagione, stiamo lavorando bene con la squadra e siamo arrivati ben preparati alle prime gare ha raccontato Leclerc - Sono contento, ma c'è ancora tanto da fare. So esattamente dove dobbiamo e possiamo ancora lavorare per migliorare ancora le nostre performance. Se sarà abbastanza per vincere il campionato lo scopriremo, è ancora molte presto, ma fatemi dire: è stato un inizio davvero molto buono e ora la chiave sarà lo sviluppo e toccherà a noi piloti aiutare il team a restare così competitivo». Se la macchina c'è, dopo quello che abbiamo visto a Gedda si può dire altrettanto del pilota. Charles è all'altezza di Max che pure è campione del mondo in carica. «Charles è pronto per combattere per il campionato, ma non è una cosa che mi sorprende conferma Mattia Binotto - lo sapevamo quando gli abbiamo fatto firmare un contratto fino al 2024. Quel rinnovo lungo lo abbiamo fatto perché eravamo convinti che avesse le qualità per lottare per il titolo. Ha il talento, le capacità, è un very good racer, un bel combattente». Un gran bel combattente. Anche furbo, smaliziato come confermano la ripartenza dopo la Safety Car e la tattica usata avvicinandosi alla linea del Drs: «Mi sto davvero divertendo, Il Bahrain era una delle piste più facili dove combattere, a Gedda siamo stati aiutati anche dalle gomme dure che hanno avuto poco consumo e ci hanno permesso di battagliare duramente, permettendoci di correre molti vicini uno all'altro. Oggi quando segui da vicino un'altra auto sai esattamente cosa accadrà alla tua auto, l'anno scorso non sapevi mai che bilanciamento avresti trovato entrando in curva dietro ad un avversario. Mi piace correre così».
Una battaglia leale. «Il rispetto tra noi c'è sempre stato. Specialmente quando concludi gare come queste. Ho spinto come raramente ho fatto fino a ora, fino al limite.
Abbiamo preso dei rischi fino alla fine ed è per questo che c'è rispetto, ma sono deluso di non aver vinto». Essere delusi per una pole persa di 25 millesimi e una gara perduta di mezzo secondo è il messaggio migliore di questa Ferrari. Ha imparato a vincere e non ci sta più a perdere.
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